Consiglio: approvato rendiconto generale. L'assessore, Puglia tra regione virtuose

BARI. È stato approvato a maggioranza (con voto contrario del Pdl e l’Udc) il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2011 della Regione Puglia. 56 i presenti, 36 i voti garantiti dalla maggioranza per l’approvazione del disegno di legge.
I lavori del Consiglio regionale proseguono con l’esame del DDL sull’assestamento e di prima variazione al quale sono stati presentati una sessantina di emendamenti.

Il rendiconto documenta la gestione delle entrate e delle spese sul conto del bilancio del patrimonio e mostra le attività e le passività finanziarie e patrimoniali della Regione al 31 dicembre 2011.

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Il dato strutturale più evidente è quello relativo alla quota di assorbimento che il finanziamento del servizio sanitario regionale opera rispetto alle entrate ordinarie di bilancio autonomo, e cioè 86,69 per cento.

La quota di bilancio autonomo residuale, al netto dei mutui della spesa sanitaria, è stata quindi nel 2011 di 710,31 milioni di euro, di cui 167 hanno coperto il costo del personale dipendente, segnando un ulteriore ed ormai tendenziale risparmio nel 2011 pari a circa 9 milioni di euro.

La coperta del Bilancio regionale è sempre più corta con il passare degli anni. I tagli dei trasferimenti statali sono in costante aumento: se nel 2011 la decurtazione è stata pari a 301 milioni di euro, nel 2012 si arriverà addirittura a 339 milioni.

Nel 2011, si è registrato un aumento delle entrate relative ai tributi propri e ciò, per rispondere anche alle demagogiche e strumentali voci alzatesi in questi mesi a sostegno di un alleggerimento della leva fiscale, è stato fondamentale per sopperire ai tagli operati prima dal Governo Berlusconi e poi dal Governo Monti, che rischiavano di colpire soprattutto quei ceti sociali e quelle figure socialmente più vulnerabili e deboli.

Nella direzione di rinvenire risorse preziose per il soddisfacimento dei bisogni dei pugliesi, è importante come la Regione Puglia sia riuscita ad assottigliare la sua quota debitoria, raccogliendo per questo anche il gradimento dell’agenzia Moody’s che assegna alla Puglia un rating, cioè un giudizio di affidabilità in merito del credito, sul livello A3, cioè il livello minimo di rischio, lo stesso assegnato allo Stato sovrano italiano, unica Regione a parte la Lombardia.

Per quanto riguarda la vicenda del prestito obbligazionario (due tranche per un totale di 870 milioni di euro acceso dalla Giunta Fitto e poi rivelatosi profondamente a rischio, perché legato a titoli a rischio di fallimento, cioè come quelli greci). La positiva transazione con Merrill Lynch ha portato ad una riduzione netta dell’esposizione di più di 127 milioni di euro.

Tra le direttrici che hanno reso la Puglia una delle Regioni più virtuose, le politiche di contenimento della spesa sanitaria come previsto anche dalla legge numero 39 del 2006 o dal cosiddetto Omnibus del 2010 che stanno producendo effetti positivi sempre più consistenti. La perdita 2011 è inferiore di ben 212 milioni di euro rispetto a quella registrata nel 2010 già in calo rispetto all’anno precedente. Cioè è stato possibile grazie ad una sensibile riduzione della spesa tanto farmaceutica quanto per i servizi (ad esempio le internalizzazioni).

E poi la dismissione dei beni patrimoniali regionali non idonei agli usi istituzionali. Tale processo è continuato nel 2011 contestualmente all’acquisizione per trasferimento di beni utili ai fini istituzionali e dei beni alienabili, tanto che sono previste per il 2012 entrate per alienazioni nell’ordine di 8,4 milioni di euro.

Allo scopo di ridurre le spese per locazione passiva, le immobilizzazioni finanziarie sono investite in aziende partecipate tutte con bilanci prevalentemente in attivo. Alcuni esempi: fra i quattordici enti e società partecipate degne di particolare attenzione c’è Aeroporti di Puglia S.p.A. con 921.908 euro di utile; Puglia Sviluppo S.p.A. con 337.127 euro di utile; Innova Puglia S.p.A. con 240.945 euro di utile; Formez Italia S.p.A. con 71.562 euro di utile.

Per quanto riguarda le risorse di finanza straordinaria (Por 2007-2013), nel 2011 ne sono state impegnate 1 miliardo e 417 milioni di euro e pagate 648 milioni.

Il presidente Sannicandro è poi passato alla relazione della legge di assestamento e di prima variazione al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2012.
“Una manovra modesta - ha evidenziato - pari a 29 milioni e 618 mila euro, che sarà l’unica variazione al bilancio di quest’anno contabile”.

Dunque, l’ammontare complessivo delle entrate e della spessa dello stato di previsione del bilancio per l'esercizio 2012 risulta rideterminato in 13 miliardi 374 milioni 204mila 857,48 euro per l'entrata ed in 27 miliardi 379 milioni 24mila 274,28 euro per la spesa in termini di cassa.

Tra i provvedimenti previsti dalla manovra finanziaria un contributo straordinario di 8 milioni di euro in favore della ASL di Taranto”, allo scopo di ridurre la mobilità passiva e la criticità ambientale di quella zona.

Prevista inoltre la modifica all'articolo 6 della legge regionale n. 38 del 2011 con la quale viene ridotta la sanzione amministrativa applicabile dalla tassa automobilistica regionale e l'istituzione del capitolo di spesa denominato “Spesa per la verifica di stabilità degli edifici in territorio di Marina di Lesina”, con una dotazione finanziaria di 300mila euro.

E ancora, l’erogazioni di 10 milioni di euro in favore dei Consorzi di bonifica in attuazione delle norme straordinarie per i Consorzi di bonifica recentemente varate dal Consiglio regionale, per le spese di funzionamento, per il pagamento degli emolumenti ai dipendenti, per il pagamento dei consumi di acqua ed energia elettrica, per il pagamento delle quote del contributo associativo dovuto all’Unione delle bonifiche, per il pagamento degli oneri spettanti ai dipendenti collocati in quiescenza fino al 31 dicembre 2012 e infine per le spese di elaborazione dei piani di classifica.

Ammonta invece a 2 milioni di euro il contributo straordinario alla Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e ai teatri di Bari , mentre al sistema delle università pugliesi andranno 5 milioni di euro.

Leonardo Di Gioia (Pdl)
Una tecnica contabile ineccepibile, una buona base sulla quale avviare una discussione sui meccanismi. Vanno però segnalate alcune scelte di governo non condivisibili e che dovrebbero essere oggetto di attenzione. Pochi esempi: spese legali in eccesso, spreco insostenibile per consulenze, manifestazioni e convegni, assunzioni fuori controllo in alcune delle Agenzie regionali, e tanto altro. Su questi temi andrebbe puntato l’obiettivo.

Francesco Damone (Ppdt)
Parlare come sempre in un’aula distratta, con la totale assenza del governo a partire dal presidente Vendola, è un esercizio che non mi appassiona più. In questa Regione manca l’interlocutore e quindi rimane inascoltato qualunque grido di dolore provenga dai cittadini. Ma la mia maggiore preoccupazione è da una parte quella di una spesa fuori controllo, dall’altra dalla assoluta mancanza di un sistema sanitario in grado di servire adeguatamente l’utenza.

Saverio Congedo (Pdl)
Ineccepibile lavoro di chiarezza sui conti, dal punto di vista dei documenti contabili. Non si può non osservare che l’87% del bilancio è assorbito dalla sanità che come tutti sappiamo è la nota dolente di questa Regione. Bisognerebbe fare uno sforzo maggiore nell’impostare le politiche fiscali dirette ad alleviare le sofferenze dei pugliesi, che in questo grave momento di crisi soffrono pesantemente. In Puglia c’è una pressione fiscale devastante, inoltre siamo la Regione con le tariffe più alte dell’acqua.
Purtroppo emerge un dato, però: le ambizioni di Vendola temo che influenzino non poco l’efficacia dell’azione politica del governo.

Maurizio Friolo (Pdl)
Il bilancio tecnicamente non fa una piega. Ma il bilancio non può essere un arido conto ragionieristico, deve avere un’anima. Dobbiamo capire per esempio se i soldi spesi siano stati investiti per il benessere dei pugliesi e se i cittadini siano soddisfatti. Serve un po’ di cuore. Avreste potuto ridurre le tasse, era stato annunciato, ma non è stato fatto per tecnicismi esasperati. La nostra regione vive un periodo di grande dramma: disoccupati, aziende in crisi, famiglie sulla soglia della povertà, ragazzi costretti ad allontanarsi dalla proprio famiglia alla ricerca di lavoro. Tutto questo ed altro sta facendo perdere la speranza ai pugliesi. Per non parlare della sanità. Non ci siamo accorti dei miglioramenti promessi durante la campagna elettorale del 2005.

Giannicola De Leonardis (Udc)
Ottimo lavoro degli uffici nel realizzare un conto economico di livello. La Regione in modo virtuoso ha raggiunto un risanamento encomiabile. Ma la mia preoccupazione è che il virtuosismo sia solo interno e che sia, invece, assolutamente fuori controllo la spesa all’esterno, perché stiamo procedendo ad esternalizzare troppo. Abbiamo certezza sui residui, ma non abbiamo certezza su come questi residui possano essere utilizzati. Potrebbero essere impiegati per esempio, per aiutare i lavoratori in difficoltà attivando cassintegrazione e altri ammortizzatori sociali.

Eupreprio Curto (Fli)
Avremmo potuto fare meglio. Soprattutto avremmo dovuto far intendere alla gente se questa è una Regione vocata allo sviluppo oppure no. E la categoria che contribuisce principalmente allo sviluppo è il lavoro. Se c’è il lavoro si cresce. Su questo tema Vendola qualche risposta ha il dovere di darla, anche perché governa da sette anni con una opposizione anestetizzata. Il presidente ha il dovere di assumersi le sue responsabilità nei confronti dei pugliesi che sono quelli destinati a pagare lo scotto delle sue scelte.

Salvatore Negro (Udc)
Non mancano spunti di riflessione. La prima cosa che salta agli occhi è la disattenzione alle tensioni sociali e al malessere che inonda le famiglie pugliesi in questo momento. Servono azioni concrete per allentare gli effetti di questa crisi a tenaglia. Sul fronte della sanità, poi mi sento di denunciare l’assoluta assenza di ascolto da parte del governo alle istanze dei comuni. Si sta procedendo a tagliare e chiudere ospedali senza avere un momento di confronto. Un Consiglio regionale sempre più spogliato delle proprie funzioni e una Giunta, invece dal potere assoluto. La Puglia è al top negativo per quello che riguarda il lavoro, l’occupazione. Adesso serve speranza. Servono risposte alle domande della gente in tempi concreti.

Patrizio Mazza (Idv)
Un bilancio non è solo un fatto contabile, dato che deve presentare anche prospettive sul piano sociale, delle aspettative di lavoro, dei giovani. La situazione congiunturale impone la necessità di fare i conti con situazioni di spesa restrittive e, quindi, con pochi margini. S’impone, quindi, la necessità di individuare più che mai le fasce di spreco. Un sforzo che può essere fatto anche in Consiglio regionale in un clima pacato che consenta di spalmare le economie che si potranno realizzare a beneficio di tutte le situazioni di necessità.

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