"Dalle casse statali mancano quasi 3,4 mld"
ROMA. Dalle casse statali mancano quasi tre miliardi e mezzo di imposte. A registrare la discrepanza tra le entrate tributarie dei primi quattro mesi dell'anno e le previsioni contenute nel Documento di economia e finanza e' la ragioneria dello stato, secondo cui la differenza e' pari al 2,9%, ossia 3,477 miliardi.
+ L'allarme della Corte dei Conti: pressione fiscale elevata frena economia
"A tale scostamento - si legge - contribuiscono le entrate del bilancio dello Stato per -3,140 miliardi di euro (-2,7%) e in particolare il gettito Iva che riflette fattori di natura congiunturale. In flessione anche i ruoli per -93 milioni di euro (-4,5%), le poste correttive per -160 milioni di euro (-2,2%) e le entrate tributarie degli enti territoriali per -84 milioni di euro (-1,2%). Proprio oggi la Corte dei Conti ha lanciato l'allarme pressione fiscale e denunciato la corruzione nel settore sanitario.
Il peso delle tasse, dicono i giudici contabili, potrebbe generare un circolo vizioso, mettendo sotto scacco la crescita del Paese.
Il settore sanitario, osserva il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Luigi Mazzillo, "continua, tuttavia, a presentare fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli di spesa". Sul fronte del fisco, l'evasione, anche se in diminuzione, "resta una piaga pesante per il sistema tributario e per l'economia del nostro Paese".
"Il tasso di evasione - osserva la Corte - e' stato stimato in misura pari al 29,3% nel caso dell'Iva e al 19,4% per l'Irap, risolvendosi in un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi all'anno". Dunque, la priorita' assoluta resta la lotta all'evasione: "si rafforzano le ragioni - ha osservato la Corte - per puntare sulla soluzione dell'ampliamento della base imponibile, assegnando alla lotta all'evasione e all'elusione e al ridimensionamento dell'erosione, il compito di assicurare margini consistenti per riequilibrare il sistema di prelievo almeno in parte conciliando rigore, equita' e crescita".
L'unica strada da intraprendere per consegnare all'Italia speranze di crescita e' "una consistente riduzione della spesa corrente". In questa direzione, si colloca, secondo il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, "la decisa accelerazione del governo verso il rafforzamento dei meccanismi di razionalizzazione e controllo quantitativo e qualitativo della spesa pubblica (spending review)". Intanto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, intervenuto alla presentazione del Rapporto della Corte dei Conti, fa coming out, ricordando che "ci sono decisioni di aumento delle tasse che sono gia' state assunte e vengono in attuazione per il prossimo autunno.
+ L'allarme della Corte dei Conti: pressione fiscale elevata frena economia
"A tale scostamento - si legge - contribuiscono le entrate del bilancio dello Stato per -3,140 miliardi di euro (-2,7%) e in particolare il gettito Iva che riflette fattori di natura congiunturale. In flessione anche i ruoli per -93 milioni di euro (-4,5%), le poste correttive per -160 milioni di euro (-2,2%) e le entrate tributarie degli enti territoriali per -84 milioni di euro (-1,2%). Proprio oggi la Corte dei Conti ha lanciato l'allarme pressione fiscale e denunciato la corruzione nel settore sanitario.
Il peso delle tasse, dicono i giudici contabili, potrebbe generare un circolo vizioso, mettendo sotto scacco la crescita del Paese.
Il settore sanitario, osserva il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Luigi Mazzillo, "continua, tuttavia, a presentare fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli di spesa". Sul fronte del fisco, l'evasione, anche se in diminuzione, "resta una piaga pesante per il sistema tributario e per l'economia del nostro Paese".
"Il tasso di evasione - osserva la Corte - e' stato stimato in misura pari al 29,3% nel caso dell'Iva e al 19,4% per l'Irap, risolvendosi in un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi all'anno". Dunque, la priorita' assoluta resta la lotta all'evasione: "si rafforzano le ragioni - ha osservato la Corte - per puntare sulla soluzione dell'ampliamento della base imponibile, assegnando alla lotta all'evasione e all'elusione e al ridimensionamento dell'erosione, il compito di assicurare margini consistenti per riequilibrare il sistema di prelievo almeno in parte conciliando rigore, equita' e crescita".
L'unica strada da intraprendere per consegnare all'Italia speranze di crescita e' "una consistente riduzione della spesa corrente". In questa direzione, si colloca, secondo il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, "la decisa accelerazione del governo verso il rafforzamento dei meccanismi di razionalizzazione e controllo quantitativo e qualitativo della spesa pubblica (spending review)". Intanto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, intervenuto alla presentazione del Rapporto della Corte dei Conti, fa coming out, ricordando che "ci sono decisioni di aumento delle tasse che sono gia' state assunte e vengono in attuazione per il prossimo autunno.