Disoccupazione mai così in alto, Meridione e Puglia falcidiati: si reagisca subito, non c’è più tempo


BARI. Ancora da record la disoccupazione in Italia. I tecnici dell’Istat parlano di fotografia “preoccupante”: ad aprile, infatti, il tasso di disoccupazione (15-64 anni) è pari al 10,2% (+0,1% su marzo scorso), il che sta a significare che i senza lavoro in Italia sono 2,6 milioni. Mai così tanti dal 2004. Addirittura il tasso di disoccupazione sarebbe ancora più alto se si considerassero i dati tendenziali di aprile, pari all’11,1%. Il rialzo su marzo è dell’1,5% (+38 mila disoccupati). Dati Istat alla mano, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ci sono 621 mila persone disoccupate in più. Ma l’impennata viene raggiunta con i giovani (15-24 anni), il cui tasso di disoccupazione, nel primo trimestre 2012, tocca punte del 35,9%, peggior dato dal 1993.
“E’ necessario un aumento della liquidità che, immessa sul mercato, generi consumi e quindi occupazione”. Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, punta il dito sugli Enti locali (Regione, Province e Comuni) “affinché vengano sbloccati i finanziamenti dei quali dispongono e che invece restano fermi nelle sabbie mobili dei Palazzi della burocrazia. Bisogna investire ed in tal senso l’apertura di cantieri per la logistica, per i trasporti può sicuramente fare da volano al fine della ripresa economica”.
A seguire la falsariga dei dati nazionali è il Mezzogiorno, dove le prospettive diventano drammatiche quando si parla di giovani ed in particolare di donne. In questi casi il tasso di disoccupazione tocca il picco del 51,8. Anche in Puglia gli indici di disoccupazione continuano a salire: nel primo trimestre 2012, il tasso di disoccupazione in Puglia (15-64 anni) si attesta al 15,6%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il rialzo è dell’1,8%, mentre il rialzo sul 2008, momento di inizio della crisi, è del 4%.
“Preoccupano fortemente questi incrementi – chiosa Pugliese - anche perché superiori rispetto alla tendenza nazionale. Bisogna reagire con estrema solerzia. Non c’è più tempo”.

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