di Andrea Stano. La vendetta è un piatto che va servito freddo. E’ probabilmente questo l’adagio che il popolo tedesco si sta ripetendo fino alla nausea nelle proprie testoline.
La Bild recita “adesso facciamo i conti” e ancora “stavolta li sistemiamo”. Evidentemente in Germania non hanno ancora assimilato del tutto quella maledetta sconfitta nel 2006 consumatasi tra le mura domestiche.
Sia chiaro, maledetta dal loro punto di vista perché per noi fu una goduria pazzesca, sublime gioia delirante. Le reti di Grosso e del Piero sono tuttora ben impresse nella memoria, mai svanite e per nulla sbiadite.
A Varsavia andrà in scena la più attesa delle semifinali di questa rassegna continentale (non che Spagna - Portogallo sia da meno ma il blasone e la tradizione della sfida di giovedì sera è ben altra storia).
Per gli Azzurri non sarà certo una passeggiata, anzi. La Germania ha due giorni di fatica nelle gambe in meno rispetto gli uomini di Prandelli, oltretutto appesantiti da supplementari e calci di rigore.
Loew per giunta ha schierato contro l'impalpabile Grecia un attacco inedito mutandone gli interpeti consentendo il risparmio di energie di Podolsky, Gomez e Muller (questi ultimi due entrati solo a partita in corso).
Eppure la storia ci suggerisce il contrario. In sette gare ufficiali tra spaghetti e wurstel l’Italia non ne è mai uscita vinta. I tedeschi, che sfoggiano sicurezza e calma serafica, sotto sotto ci temono.
Trenta anni fa in Spagna videro sfumare il sogno mondiale bastonati dalla compagine di Bearzot. Un collettivo fantastico trascinato da un irrefrenabile Paolo Rossi, capocannoniere della manifestazione e futuro pallone d’oro.
Indimenticabile poi il 4-3 allo stadio Azteca nella semifinale di Messico 70, la partita del secolo come viene solitamente ricordata. E agli Europei? Germania e Italia non si sono mai incrociate in una semifinale e sono solamente due i precedenti in un campionato di calcio europeo.
Il primo risale a Euro '88 disputato in Germania Ovest. A Dusseldorf le due formazioni si incontrarono nel girone A e l’incontro terminò 1 a 1 con reti di Brehme e Mancini. Entrambe proseguirono il cammino ma in seguito vennero eliminate dall’Unione Sovietica - gli azzurri - e dall’Olanda - loro. Tulipani poi campioni d’Europa.
Otto anni più tardi fu la volta di Euro '96, campionato passato alla storia per essere stato il primo ad aver adottato la formula attuale, quella con 16 squadre suddivise in quattro gironi. Germania e Italia si sfidarono nel gruppo C. Fu uno scialbo 0 a 0 a Manchester.
Per l’Italia l’Europeo si concluse in quel girone dove primeggiarono Germania e Repubblica Ceca, giunte successivamente in finale. Bierhoff con la sua seconda rete siglò il primo golden gol della storia e Klinsmann poté alzare la coppa sotto il cielo d’Inghilterra.
Speriamo che questa volta tocchi a Gigi Buffon.
La Bild recita “adesso facciamo i conti” e ancora “stavolta li sistemiamo”. Evidentemente in Germania non hanno ancora assimilato del tutto quella maledetta sconfitta nel 2006 consumatasi tra le mura domestiche.
Sia chiaro, maledetta dal loro punto di vista perché per noi fu una goduria pazzesca, sublime gioia delirante. Le reti di Grosso e del Piero sono tuttora ben impresse nella memoria, mai svanite e per nulla sbiadite.
A Varsavia andrà in scena la più attesa delle semifinali di questa rassegna continentale (non che Spagna - Portogallo sia da meno ma il blasone e la tradizione della sfida di giovedì sera è ben altra storia).
Per gli Azzurri non sarà certo una passeggiata, anzi. La Germania ha due giorni di fatica nelle gambe in meno rispetto gli uomini di Prandelli, oltretutto appesantiti da supplementari e calci di rigore.
Loew per giunta ha schierato contro l'impalpabile Grecia un attacco inedito mutandone gli interpeti consentendo il risparmio di energie di Podolsky, Gomez e Muller (questi ultimi due entrati solo a partita in corso).
Eppure la storia ci suggerisce il contrario. In sette gare ufficiali tra spaghetti e wurstel l’Italia non ne è mai uscita vinta. I tedeschi, che sfoggiano sicurezza e calma serafica, sotto sotto ci temono.
Trenta anni fa in Spagna videro sfumare il sogno mondiale bastonati dalla compagine di Bearzot. Un collettivo fantastico trascinato da un irrefrenabile Paolo Rossi, capocannoniere della manifestazione e futuro pallone d’oro.
Indimenticabile poi il 4-3 allo stadio Azteca nella semifinale di Messico 70, la partita del secolo come viene solitamente ricordata. E agli Europei? Germania e Italia non si sono mai incrociate in una semifinale e sono solamente due i precedenti in un campionato di calcio europeo.
Il primo risale a Euro '88 disputato in Germania Ovest. A Dusseldorf le due formazioni si incontrarono nel girone A e l’incontro terminò 1 a 1 con reti di Brehme e Mancini. Entrambe proseguirono il cammino ma in seguito vennero eliminate dall’Unione Sovietica - gli azzurri - e dall’Olanda - loro. Tulipani poi campioni d’Europa.
Otto anni più tardi fu la volta di Euro '96, campionato passato alla storia per essere stato il primo ad aver adottato la formula attuale, quella con 16 squadre suddivise in quattro gironi. Germania e Italia si sfidarono nel gruppo C. Fu uno scialbo 0 a 0 a Manchester.
Per l’Italia l’Europeo si concluse in quel girone dove primeggiarono Germania e Repubblica Ceca, giunte successivamente in finale. Bierhoff con la sua seconda rete siglò il primo golden gol della storia e Klinsmann poté alzare la coppa sotto il cielo d’Inghilterra.
Speriamo che questa volta tocchi a Gigi Buffon.