ROMA. L'Italia ha fatto progressi significativi sul lato dei conti pubblici e ''il premier Mario Monti negli ultimi mesi si e' impegnato in riforme importanti. Ora si tratta di implementarle, ed e' un processo che prende tempo prima che dia i suoi frutti'', cosi' Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e membro del Governing Council della Bce, in una intervista al Corriere della Sera.
Il presidente della Bundesbank ridabisce l'inutilita' della discussione sugli Eurobond, se prima non ci procede all'unione fiscale, che richiede una cessione della sovranita' nazionale sulla finanza pubblica.
''Il governo tedesco sta spingendo per l'unione fiscale, un sistema comune di bilancio, cercando di trovare una soluzione. Ma chiedere soltanto gli eurobond non ci porta da nessuna parte'', sottolinea Weidmann.
Porte aperte all'idea dell'unione bancaria, ''i legami fra i governi e le banche andrebbero spezzati con una unione bancaria. Se i rischi sono in comune, deve esserlo anche il controllo. Tuttavia non e' una questione che si risolve in fretta, occorrono molte modifice legali simili a quelle per l'unione fiscale, perche' si assumono considerevoli passivita' congiunte. Nessuno garantirebbe depositi bancari per 11mila miliardi di euro senza essere sicuro che c'e' un controllo centrale efficace''.
Il presidente della Bundesbank ridabisce l'inutilita' della discussione sugli Eurobond, se prima non ci procede all'unione fiscale, che richiede una cessione della sovranita' nazionale sulla finanza pubblica.
''Il governo tedesco sta spingendo per l'unione fiscale, un sistema comune di bilancio, cercando di trovare una soluzione. Ma chiedere soltanto gli eurobond non ci porta da nessuna parte'', sottolinea Weidmann.
Porte aperte all'idea dell'unione bancaria, ''i legami fra i governi e le banche andrebbero spezzati con una unione bancaria. Se i rischi sono in comune, deve esserlo anche il controllo. Tuttavia non e' una questione che si risolve in fretta, occorrono molte modifice legali simili a quelle per l'unione fiscale, perche' si assumono considerevoli passivita' congiunte. Nessuno garantirebbe depositi bancari per 11mila miliardi di euro senza essere sicuro che c'e' un controllo centrale efficace''.