Gaia Celeste, il volto angelico della musica pop

di Marco Masciopinto. ‘Carlo, Carlo, vorrei ti chiamassi Carlo’. Vi dice niente?
E’ il brano presentato quest’anno a Sanremo dalla giovanissima Gaia Celeste, la nuova scoperta musicale del mondo dei giovani talenti nostrani che con la sua simpatica ed irriverente ‘Carlo’ ha da subito raggiunto ascolti grandiosi, confermandosi tormentone del web.
Nata nel 1990 a Voghera, compone canzoni da quando aveva 15 anni, è una dolce sognatrice ma con i piedi ben piantati a terra.
Ironica e dai profondi occhioni celesti, è riuscita a realizzare il suo primo album d’esordio dal titolo ‘Millimetro, un disco moderno, solare e allegro che racconta la visione del suo mondo ‘strano, della quotidianità, del mistero e della curiosità che fa parte di una giovane ragazza di 21 anni.
Nella musica, come anche nella vita, Gaia è convinta che non sono le grandi cose a fare la differenza ma quelle piccole.

Gaia, quest’anno ti sei presentata a Sanremo con il brano ‘Carlo’ ed è subito diventato uno dei pezzi più forti del web... ma questo Carlo esiste davvero?

G: ‘Carlo non esiste. Nel testo della canzone racconto di una storia di un ragazzo che incrocio in ascensore e gli dico ‘Vorrei che ti chiamassi Carlo’, è un modo per dirgli vorrei già conoscerti, sapere chi sei, sapere quello che fai, e quindi anche il tuo nome’.

Ci racconti com’è iniziato il tuo percorso nel mondo della musica?

G: ‘Amo la musica da quando ero piccola. Sono entrata a far parte delle voci bianche del Teatro alla Scala di Milano ed ho iniziato un percorso classico. E’ stata una bellissima esperienza. A 15 anni invece, ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni’.

Cosa si prova a calcare il palco dell’Ariston per la prima volta?

G: ‘E’ stata un’emozione unica e stupenda. La mia unica aspettativa era quella di fare una bella esibizione, perchè se avessi sbagliato quei tre minuti e mezzo diciamo che sarebbe stato difficile andare avanti. Per questo sono felice e soddisfatta, per me è stata una grande prova’.

‘Millimetro’ è il tuo album d’esordio: quali sono i temi principali che racchiudono il disco?

G: ‘Il disco racchiude tutta la mia vita, quello che sono io, il mondo un pò ‘strano’ che ho in testa e in cui anche gli altri spero si possano ritrovare.
C’e tutto quello che vivo all’interno di questo mio primo lavoro’.

Quali sono le piccole cose che ami? Ho scoperto che ami molto Parigi...

G: ‘Si è vero, Parigi è una città che amo molto. Le piccole cose che amo sono per esempio curare i dettagli quando faccio un regalo alla persona a cui voglio bene, prendere un caffè al ginseng con un amico, guardare gli occhi di mia madre quando parla con qualcuno e cercare di capire cosa stia pensando.
Sono troppe le cose piccole che amo’.

Cosa c’e nel tuo iPod?

G: ‘Di tutto. I cantautori britannici come Paolo Nutini, James Blunt, l’irlandese Damien Rice, la svedese Lykke Li, poi non mancano gli artisti italiani come Lucio Battisti, Negramaro, Ligabue, Mina...’

Come vedi il tuo futuro?

G: ‘Non riesco mai a pensare al futuro. Mi fa sempre un pò paura, l’unica cosa di cui sono certa è che ci sarà sempre la musica’.

TRACKLIST:

‘’Carlo’’
‘’Indirizzo nuovo’’
‘’Io devo diventare una persona normale’’
‘’Strade. Milano’’
‘’Ironia fotografia’’
‘’Hai ragione tu’’
‘’Aspetto te’’
‘’Biglia’’
‘’Mi chiamo Alice’’
‘’Bianconiglio’’
‘’Un millimetro’’

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