MILANO. Giovanni Perissinotto non e' piu' il Group Ceo delle Generali. Al suo posto subentra Mario Greco, attuale amministratore delegato del settore general insurance di Zurich con un passato alla guida prima di Ras-Italia, poi di Eurizon Vita, il polo assicurativo del gruppo Intesa Sanpaolo.
La rottura tra il manager ravennate e il colosso assicurativo triestino e' sancita dal board convocato sabato mattina in seduta straordinaria a Milano: nella sala riunioni della sede di Piazza Cordusio 10 consiglieri su 17 votano a favore della sfiducia per l'uomo che ha guidato Generali negli ultimi 11 anni. Ma il divorzio tra Perissinotto e il Leone provoca immediate ripercussioni sugli stessi assetti del board: in aperta polemica con la maggioranza dei consiglieri, Diego Della Valle si dimette.
Sono sufficienti due ore e mezza per sancire una frattura preannunciata da giorni. In consiglio ci sono tutti, ad eccezione di Reinfried Pohl.
Giunge anche Perissinotto che, evidentemente, alla 'conta' intende esserci di persona. Prima il dibattito. ''E' stato un consiglio civile - dira' piu' tardi, a giochi ormai fatti, il consigliere Claudio De Conto - non c'e' stato nulla di particolare se non un confronto''. Poi il redde rationem, che si consuma proprio mentre la papamobile con a bordo Benedetto XVI attraversa una Piazza Cordusio gremita da una folla in festa. Il risultato conferma le indiscrezioni della vigilia: solo 5 consiglieri votano contro la sfiducia.
L'altro ad del gruppo, Sergio Balbinot, si astiene. Poco dopo, Perissinotto lascia lo storico palazzo di Piazza Cordusio a bordo della sua auto. Dal manager cresciuto in Generali e defenestrato dopo una carriera lunga 32 anni, neppure una parola.
A gettare benzina sul fuoco ci pensa Diego Della Valle. Il patron Della Tod's e' al fianco di Perissinotto e lo evidenzia chiaramente prima di entrare in consiglio. Lo fa polemizzando apertamente sul ''polverone'' che a suo giudizio si e' alzato sulla figura del manager ravennate e puntando il dito su questo ''pasticcio'' capace di far perdere ''la credibilita' del nostro paese sui mercati internazionali''.
Tuttavia l'annuncio delle sue dimissioni dal consiglio, diretta conseguenza della sfiducia del consiglio a Perissinotto, e' un colpo di scena. ''Non sono d'accordo nella forma e nella sostanza'', evidenzia Della Valle che chiarisce: ''Si poteva fare tutto meglio, preservando l'immagine della nostra societa' e soprattutto del nostro Paese che in un momento come questo ha bisogno di attirare investitori, non di preoccuparli''.
Il futuro delle Generali si chiama a questo punto Mario Greco: 53 anni come Perissinotto, scuola McKinsey e forte curriculum internazionale, e' il manager cui i soci chiederanno un miglioramento dei conti e, soprattutto, di far rialzare la testa al titolo in Borsa. Gia' oggi il cda del Leone ha deliberato di proporgli la nomina a direttore generale e amministratore delegato del gruppo; il manager sara' cooptato in consiglio "successivamente alla risoluzione del suo rapporto di lavoro con Zurich".
La rottura tra il manager ravennate e il colosso assicurativo triestino e' sancita dal board convocato sabato mattina in seduta straordinaria a Milano: nella sala riunioni della sede di Piazza Cordusio 10 consiglieri su 17 votano a favore della sfiducia per l'uomo che ha guidato Generali negli ultimi 11 anni. Ma il divorzio tra Perissinotto e il Leone provoca immediate ripercussioni sugli stessi assetti del board: in aperta polemica con la maggioranza dei consiglieri, Diego Della Valle si dimette.
Sono sufficienti due ore e mezza per sancire una frattura preannunciata da giorni. In consiglio ci sono tutti, ad eccezione di Reinfried Pohl.
Giunge anche Perissinotto che, evidentemente, alla 'conta' intende esserci di persona. Prima il dibattito. ''E' stato un consiglio civile - dira' piu' tardi, a giochi ormai fatti, il consigliere Claudio De Conto - non c'e' stato nulla di particolare se non un confronto''. Poi il redde rationem, che si consuma proprio mentre la papamobile con a bordo Benedetto XVI attraversa una Piazza Cordusio gremita da una folla in festa. Il risultato conferma le indiscrezioni della vigilia: solo 5 consiglieri votano contro la sfiducia.
L'altro ad del gruppo, Sergio Balbinot, si astiene. Poco dopo, Perissinotto lascia lo storico palazzo di Piazza Cordusio a bordo della sua auto. Dal manager cresciuto in Generali e defenestrato dopo una carriera lunga 32 anni, neppure una parola.
A gettare benzina sul fuoco ci pensa Diego Della Valle. Il patron Della Tod's e' al fianco di Perissinotto e lo evidenzia chiaramente prima di entrare in consiglio. Lo fa polemizzando apertamente sul ''polverone'' che a suo giudizio si e' alzato sulla figura del manager ravennate e puntando il dito su questo ''pasticcio'' capace di far perdere ''la credibilita' del nostro paese sui mercati internazionali''.
Tuttavia l'annuncio delle sue dimissioni dal consiglio, diretta conseguenza della sfiducia del consiglio a Perissinotto, e' un colpo di scena. ''Non sono d'accordo nella forma e nella sostanza'', evidenzia Della Valle che chiarisce: ''Si poteva fare tutto meglio, preservando l'immagine della nostra societa' e soprattutto del nostro Paese che in un momento come questo ha bisogno di attirare investitori, non di preoccuparli''.
Il futuro delle Generali si chiama a questo punto Mario Greco: 53 anni come Perissinotto, scuola McKinsey e forte curriculum internazionale, e' il manager cui i soci chiederanno un miglioramento dei conti e, soprattutto, di far rialzare la testa al titolo in Borsa. Gia' oggi il cda del Leone ha deliberato di proporgli la nomina a direttore generale e amministratore delegato del gruppo; il manager sara' cooptato in consiglio "successivamente alla risoluzione del suo rapporto di lavoro con Zurich".
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Economia