Governo: bagarre tra Pdl-Pd su voto anticipato

di Redazione. E' bagarre e reciproco scambio di accuse tra Pd e Pdl su chi tra i due partiti vuole 'liquidare' l'esperienza del Governo Monti ed andare così ad elezioni anticipate.

Ieri e' stato Pierluigi Bersani ad insinuare il dubbio che, in realta', Berlusconi e il Pdl puntino a votare ad ottobre. Ma il segretario del Pdl, Angelino Alfano, respinge ogni accusa al mittente e garantisce che il Pdl sarà leale sino all'ultimo con il Prof.

Da Chianciano, intanto, il segretario del Pdl scandisce: "Noi abbiamo detto con chiarezza che non abbiamo mai dato una scadenza a questo governo". Semmai, aggiunge Alfano, il rischio di voto anticipato "e' un transfert psicologico di Bersani".

Ma nonostante le rassicurazioni di Alfano, nel Pdl il malumore nei confronti dell'esecutivo cresce e, seppure i vertici di via dell'Umilta' abbiano garantito - come chiesto da Monti - che la riforma del mercato del lavoro veda la luce prima del vertice europeo di fine mese, sono molti i pidiellini che gia' hanno annunciato che non voteranno le quattro fiduce alla Camera previste entro il 28 giugno.

Anche nel Pd il clima e' teso e lo stesso segretario ieri ha riconosciuto che nell'azione del governo ci sono "luci e ombre" e "cose difficili da digerire".
E oggi Alfano e' sul leader democratico che scarica l'intenzione di voler affossare il governo dei tecnici: "Fassina ha detto che le cose cosi' non vanno e si deve andare a votare prima. Bersani scarica questo sul Pdl".

Il Pdl, sottolinea Alfano, sta "sostenendo il governo anche approvando una riforma che non ci convince pienamente, come la riforma del mercato del lavoro, perche' l'Italia sia piu' forte in Europa e per consentire al governo di portare importanti risultati da Bruxelles. Dunque, ciascuno si assumera' le proprie responsabilita', chi vuol far cadere il governo, se lo riterra' opportuno, lo fara'. Noi ribadiamo pero' che sosteniamo il governo con la speranza e l'auspicio che torni da Bruxelles con tanti risultati per l'Italia".

E ricorda che "abbiamo sostenuto Monti pur potendo andare al voto a novembre. Il punto di fondo sta nei risultati che il governo consegue. Siamo fiduciosi e speranzosi che questo governo arrivi a compimento della legislatura perche' ci arrivera' avendo conseguito dei risultati". Ma sia chiaro, insiste il segretario del Pdl, "la ricetta che fin qui e' stata somministrata all'Europa e' una ricetta che, fondandosi solo sull'austerita' e sul rigore, non ha portato risultati.

Quindi noi non chiediamo di abbandonare la severita' del bilancio, l'austerita' e il rigore, chiediamo di affiancare politiche che determinino sviluppo economico e crescita. Il punto centrale e' che si convincano che cosi' non si puo' andare avanti".

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