di Fabrizio Tangorra. Tra poche ore scade il termine per pagare la prima rata della nuova Imposta municipale propria, introdotta in via sperimentale per quest’anno dall’articolo 13 del d.l. 201/2011, ed è corsa alla compilazione dell’F24 (solo così può essere pagata!).
Per evitare di incorrere in qualche errore dell’ultimo minuto, ecco una sintesi degli aspetti principali di quest’imposta.
PER COSA SI PAGA?
Il presupposto di quest’imposta è, come per la vecchia Ici, il possesso di immobili nel territorio dello Stato, a qualunque uso siano destinati, compresi quelli strumentali e quelli alla cui produzione e scambio è diretta l’attività d’impresa.
CHI PAGA?
Devono pagare l’imposta:
• i proprietari degli immobili (case, negozi, capannoni industriali, aree fabbricabili ecc.);
• i titolari di diritto reale di usufrutto, uso, enfiteusi, superficie, abitazione (si ricorda che ha
diritto di abitazione sull’intera unità immobiliare il coniuge superstite che utilizza
l’abitazione di famiglia ed il coniuge assegnatario della casa coniugale a seguito di
provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti
civili del matrimonio);
• i locatari di immobili concessi in locazione finanziaria (c.d. leasing) ;
• i concessionari di aree demaniali.
Non pagano l’Imu, invece, gli inquilini.
QUANDO SI PAGA?
L’Imu si paga ordinariamente in due rate (vi è un’eccezione per le abitazioni principali):
• la prima entro il 18 giugno 2012 (ordinariamente il termine è il 16 giugno) in acconto -
pari al 50% dell’imposta dovuta;
• la seconda entro il 17 dicembre 2012 (ordinariamente il termine è il 16 dicembre) a
saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima
rata applicando le aliquote definitive .
La legge prevede che sia il Comune (entro il 30 settembre 2012) sia lo Stato (entro il 10 dicembre
2012) possono intervenire e modificare le aliquote e le detrazioni.
Per la sole abitazioni principali e le relative pertinenze si può pagare in tre rate:
• la prima entro il 18 giugno 2012 (ordinariamente il termine è il 16 giugno) in acconto
pari ad 33,33% dell’imposta;
• la seconda entro il 17 settembre 2012 in acconto pari ad 33,33% dell’imposta;
• la terza entro il 17 dicembre 2012 (ordinariamente il termine è il 16 dicembre) a saldo
dell’imposta dovuta per l’intero anno con conguaglio sulle precedenti rate applicando la
aliquota definitiva.
Anche le detrazioni per l’abitazione principale vanno divise tra prima, seconda e terza rata.
Resta in ogni caso possibile pagare in due rate secondo le indicazioni prima riportate.
QUANTO SI PAGA?
Per calcolare l’Imu, è necessario moltiplicare la rendita catastale maggiorata del 5% per il coefficiente moltiplicatore (pari a 160 per abitazioni, box, cantine e solai; 55 per negozi; 80 per uffici), che varia in base alla tipologia catastale. Il risultato di questa moltiplicazione costituisce la base imponibile dell’Imu, che a sua volta dovrà essere moltiplicata per l’aliquota che, per la prima rata, ammonta allo 0,4% per la prima casa, 0,76% per gli altri immobili e 0,2% per i fabbricati rurali strumentali. Per ottenere l’importo netto da versare, bisogna, infine, sottrarre all’imposta lorda le detrazioni previste per la prima casa (200 euro e, solo per il 2012 e il 2013, 50 euro per ogni figlio fino a 26 anni che risiede nell’abitazione principale). Il Comune di Bari ha previsto, inoltre, una ulteriore detrazione di 150 euro per coloro che hanno un reddito non superiore ai 50mila euro e di 100 nel caso in cui siano proprietari anche di una seconda casa.
Ci sono poi alcune detrazioni, in casi particolari, per chi ha più di un appartamento nel Comune. Per le seconde case (ma non per le terze) affidate in comodato d'uso a un parente entro il primo grado (da padre in figlio, ad esempio) e per quelle nelle cui pertinenze viene esercitata un'attività artigiana, si paga un’aliquota agevolata dello 0,76 per cento. L’aliquota è solo dello 0,40 per cento e non l'1,06 per cento, per le seconde case affittate agli studenti o con contratti di locazione concordati. L'aliquota dello 0,40 per cento viene applicata per gli alloggi assegnati dallo Iacp o per gli appartamenti delle cooperative edilizie. Per gli immobili delle imprese di costruzione rimasti invenduti, ma solo per tre anni, si applica l’aliquota dello 0,38. Anche le case di campagna sfruttano un’aliquota di favore: lo 0,1 per cento.
COME SI PAGA?
L’Imu si paga solo tramite il modello F24, che è scaricabile online sul sito dell’Agenzia delle entrate o su quello delle Poste italiane. Il modello va compilato e può essere pagato nella propria banca, negli uffici postali e presso Equitalia.
SANZIONI?
Se il versamento avviene entro 14 giorni successivi dalla data della scadenza, si applica una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo, con i relativi interessi di mora. Se il ritardo, invece, è compreso tra 15 e 30 giorni, la sanzione ammonta al 3% dell’imposta, più gli interessi. La sanzione sale al 3,75% (più gli interessi di mora) se il pagamento non avviene entro l’anno. In caso di mancato pagamento, la multa è del 30% dell’imposta dovuta, cui si aggiungono gli interessi calcolati sui giorni di ritardo.
Per evitare di incorrere in qualche errore dell’ultimo minuto, ecco una sintesi degli aspetti principali di quest’imposta.
PER COSA SI PAGA?
Il presupposto di quest’imposta è, come per la vecchia Ici, il possesso di immobili nel territorio dello Stato, a qualunque uso siano destinati, compresi quelli strumentali e quelli alla cui produzione e scambio è diretta l’attività d’impresa.
CHI PAGA?
Devono pagare l’imposta:
• i proprietari degli immobili (case, negozi, capannoni industriali, aree fabbricabili ecc.);
• i titolari di diritto reale di usufrutto, uso, enfiteusi, superficie, abitazione (si ricorda che ha
diritto di abitazione sull’intera unità immobiliare il coniuge superstite che utilizza
l’abitazione di famiglia ed il coniuge assegnatario della casa coniugale a seguito di
provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti
civili del matrimonio);
• i locatari di immobili concessi in locazione finanziaria (c.d. leasing) ;
• i concessionari di aree demaniali.
Non pagano l’Imu, invece, gli inquilini.
QUANDO SI PAGA?
L’Imu si paga ordinariamente in due rate (vi è un’eccezione per le abitazioni principali):
• la prima entro il 18 giugno 2012 (ordinariamente il termine è il 16 giugno) in acconto -
pari al 50% dell’imposta dovuta;
• la seconda entro il 17 dicembre 2012 (ordinariamente il termine è il 16 dicembre) a
saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima
rata applicando le aliquote definitive .
La legge prevede che sia il Comune (entro il 30 settembre 2012) sia lo Stato (entro il 10 dicembre
2012) possono intervenire e modificare le aliquote e le detrazioni.
Per la sole abitazioni principali e le relative pertinenze si può pagare in tre rate:
• la prima entro il 18 giugno 2012 (ordinariamente il termine è il 16 giugno) in acconto
pari ad 33,33% dell’imposta;
• la seconda entro il 17 settembre 2012 in acconto pari ad 33,33% dell’imposta;
• la terza entro il 17 dicembre 2012 (ordinariamente il termine è il 16 dicembre) a saldo
dell’imposta dovuta per l’intero anno con conguaglio sulle precedenti rate applicando la
aliquota definitiva.
Anche le detrazioni per l’abitazione principale vanno divise tra prima, seconda e terza rata.
Resta in ogni caso possibile pagare in due rate secondo le indicazioni prima riportate.
QUANTO SI PAGA?
Per calcolare l’Imu, è necessario moltiplicare la rendita catastale maggiorata del 5% per il coefficiente moltiplicatore (pari a 160 per abitazioni, box, cantine e solai; 55 per negozi; 80 per uffici), che varia in base alla tipologia catastale. Il risultato di questa moltiplicazione costituisce la base imponibile dell’Imu, che a sua volta dovrà essere moltiplicata per l’aliquota che, per la prima rata, ammonta allo 0,4% per la prima casa, 0,76% per gli altri immobili e 0,2% per i fabbricati rurali strumentali. Per ottenere l’importo netto da versare, bisogna, infine, sottrarre all’imposta lorda le detrazioni previste per la prima casa (200 euro e, solo per il 2012 e il 2013, 50 euro per ogni figlio fino a 26 anni che risiede nell’abitazione principale). Il Comune di Bari ha previsto, inoltre, una ulteriore detrazione di 150 euro per coloro che hanno un reddito non superiore ai 50mila euro e di 100 nel caso in cui siano proprietari anche di una seconda casa.
Ci sono poi alcune detrazioni, in casi particolari, per chi ha più di un appartamento nel Comune. Per le seconde case (ma non per le terze) affidate in comodato d'uso a un parente entro il primo grado (da padre in figlio, ad esempio) e per quelle nelle cui pertinenze viene esercitata un'attività artigiana, si paga un’aliquota agevolata dello 0,76 per cento. L’aliquota è solo dello 0,40 per cento e non l'1,06 per cento, per le seconde case affittate agli studenti o con contratti di locazione concordati. L'aliquota dello 0,40 per cento viene applicata per gli alloggi assegnati dallo Iacp o per gli appartamenti delle cooperative edilizie. Per gli immobili delle imprese di costruzione rimasti invenduti, ma solo per tre anni, si applica l’aliquota dello 0,38. Anche le case di campagna sfruttano un’aliquota di favore: lo 0,1 per cento.
COME SI PAGA?
L’Imu si paga solo tramite il modello F24, che è scaricabile online sul sito dell’Agenzia delle entrate o su quello delle Poste italiane. Il modello va compilato e può essere pagato nella propria banca, negli uffici postali e presso Equitalia.
SANZIONI?
Se il versamento avviene entro 14 giorni successivi dalla data della scadenza, si applica una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo, con i relativi interessi di mora. Se il ritardo, invece, è compreso tra 15 e 30 giorni, la sanzione ammonta al 3% dell’imposta, più gli interessi. La sanzione sale al 3,75% (più gli interessi di mora) se il pagamento non avviene entro l’anno. In caso di mancato pagamento, la multa è del 30% dell’imposta dovuta, cui si aggiungono gli interessi calcolati sui giorni di ritardo.