Inchiesta centri procreazione: torna in libertà la ginecologa

BARI. Il Tribunale del Riesame di Bari ha revocato la custodia cautelare e rimesso in liberta' la ginecologa 46enne, residente ad Andria, amministratore unico del centro di procreazione assistita Pro.Andros di Barletta. Sono state invece rigettati i ricorsi presentati dagli altri due medici coinvolti nell'inchiesta.

I medici furono arrestati tre settimane fa e sono accusati dalla Procura di Bari (il pm inquirente e' Michele Dentamaro) di truffa aggravata ai danni del servizio sanitario nazionale. Le indagini partirono dalla segnalazione di un dirigente della Asl Bat ai militari circa alcune presunte anomalie relative alla prescrizione di un farmaco (il Decapeptyl) a pazienti alle quali veniva diagnosticata una grave malattia (tumore alla mammella, endometriosi, fibromi uterini).

Alle stesse pazienti dopo tre settimane, i ginecologi prescrivevano un altro farmaco, il Gonal F, che invece serve nella seconda fase della fecondazione assistita. Le donne affette da gravi malattie mai avrebbero potuto assumere il secondo farmaco. I ginecologi avrebbero documentato il falso perche' sapevano che seguendo l'iter legale il costo sarebbe dovuto essere a carico del paziente o del centro sanitario.

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