ROMA. Il governo ha posto la questione di fiducia su ciascuno dei quattro articoli del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro. A riferirlo in aula a Montecitorio il ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda.
Secca la risposta della Cgil: la sede torinese del sindacato ha infatti indetto la mobilitazione di tutti i settori privati nel territorio provinciale. Le singole categorie hanno dichiarato le ore di sciopero, che vanno da 8 ore all'intero turno, a 4-2-1 ora.
Durante la mobilitazione sono previsti presidi davanti ai luoghi di lavoro, davanti alla sede Rai. "Contrastiamo e continueremo a farlo, anche dopo la fiducia il Ddl mercato del lavoro - sottolinea la Cgil torinese - perche' non migliora, ne' aumenta la quantita' del lavoro.
Non combatte la precarieta', non tutela in caso di contrazione e perdita di lavoro, anzi, riduce nel tempo le protezioni a chi le ha, rende incerta la tutela contro i licenziamenti illegittimi". "Il ddl - si dice ancora - pare piu' una bandiera ideologica da presentare in Europa che un vero e necessario intervento sulle regole e le protezioni del lavoro".
"Proprio dal nostro territorio, che da quattro anni e' devastato dalla crisi, vogliamo denunciare - aggiunge il sindacato - la pericolosita' e la farriginosita' di queste norme. In provincia gli avviamenti sono circa il 90% temporanei, i licenziati in lista di mobilita' salgono a 24.178, mentre le stesse associazioni datoriali preannunciano un ulteriore ricorso alla cig e un sostanziale stallo degli investimenti".
Secca la risposta della Cgil: la sede torinese del sindacato ha infatti indetto la mobilitazione di tutti i settori privati nel territorio provinciale. Le singole categorie hanno dichiarato le ore di sciopero, che vanno da 8 ore all'intero turno, a 4-2-1 ora.
Durante la mobilitazione sono previsti presidi davanti ai luoghi di lavoro, davanti alla sede Rai. "Contrastiamo e continueremo a farlo, anche dopo la fiducia il Ddl mercato del lavoro - sottolinea la Cgil torinese - perche' non migliora, ne' aumenta la quantita' del lavoro.
Non combatte la precarieta', non tutela in caso di contrazione e perdita di lavoro, anzi, riduce nel tempo le protezioni a chi le ha, rende incerta la tutela contro i licenziamenti illegittimi". "Il ddl - si dice ancora - pare piu' una bandiera ideologica da presentare in Europa che un vero e necessario intervento sulle regole e le protezioni del lavoro".
"Proprio dal nostro territorio, che da quattro anni e' devastato dalla crisi, vogliamo denunciare - aggiunge il sindacato - la pericolosita' e la farriginosita' di queste norme. In provincia gli avviamenti sono circa il 90% temporanei, i licenziati in lista di mobilita' salgono a 24.178, mentre le stesse associazioni datoriali preannunciano un ulteriore ricorso alla cig e un sostanziale stallo degli investimenti".
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