Lecce: Torre Vado in lotta per salvare le 'Sorgenti'

di Francesco Greco. I cigni bianchi sono tornati. Eccoli, bellissimi, scivolare leggeri sulle acque purissime delle “Sorgenti” nelle slide che scorrono sul maxischermo. Acque terapeutiche, dolcissime: sgorgano con forza dai fondali rocciosi, temperatura costante (16° estate e inverno, salinità 1,8 g. per l.). Sin dall’antichità portano il dono della fertilità alle donne che non sono ancora madri. E’ successo l’estate scorsa a una turista di Ancona in vacanza a Torre Vado. Ora però gli uccelli acquatici rischiano di scomparire, scacciati dai rumori volgari della modernità. Le ferraglie di uno stabilimento balneare che senza troppa fantasia si vorrebbe collocare in un luogo mitico, nell’immaginario di milioni di persone sparse nel mondo, intere generazioni in ansia per le loro “Sorgenti”. Per una vicenda dettata dalla leggerezza: basterebbe rimodulare il piano-coste, spostando l’attività commerciale più a sud nell’esigua (un km.) marina di Morciano di Leuca: forse la rabbia della gente si acquieterebbe.
Un “pasticciaccio brutto”, per dirla con Gadda, le cui interfacce sono rimbalzate, grazie al web, nel pianeta: emigranti e turisti chiedono notizie, incitano alla lotta riappropriandosi delle loro “Sorgenti”, in un protoganismo ritrovato dopo gli anni del riflusso dalla politica, testimoniato dalle battaglie di questi anni, e dal dibattito indetto ieri sera dal Comitato Pro-Sorgenti in una Piazza Giovanni Paolo II gremitissima, e il cui intreccio di voci, opinioni, analisi, con la rete ha fatto il giro del mondo grazie a un’idea di Francesco De Siena, musicista, che ha armeggiato col web.
Serata di grande intensità: si sono udite parole commoventi, vere dichiarazioni d’amore per la propria terra. Morciano, Barbarano e Torre Vado hanno messo da parte l’asprezza della lotta politica (sfumando i contenuti di un manifesto critico con l’amministrazione di centrodestra) per un unico intento: esorcizzare l’idea blasfema delle “Sorgenti” violate, tentando però di coniugare lo sviluppo turistico col rispetto del patrimonio naturalistico e idrogeologico, rivendicando un possesso popolare della bellezza che non si può continuare a svendere al vertice della piramide sociale dai format dettati dal liberismo selvaggio, manco in tempi di crisi e in una zona ad alto flusso migratorio.
La storia inizia nel 2009: una mattina di giugno alle 5 Francesco Colella, ‘Ncicchi Capirizzu, pensionato e memoria storica del luogo, trova gli operai dell’impresa “A&C Costruzioni” di Alessandro Trono al lavoro. Dà l’allarme, nasce il Comitato Pro-Sorgenti, spunta un gazebo e fino a settembre si raccolgono 8471 firme, di residenti e turisti, fra cui l’on. Luciano Violante, in vacanza a Torre Vado, e alcuni magistrati, avvocati, ecc. A ottobre 2009 una violenta mareggiata porta via le pedane. Progetto bloccato, si passa alle carte bollate. Nei mesi scorsi il Comune è stato condannato dal Tar a pagare 83mila € (la cifra chiesta era superiore) di mancato guadagno per 3 stagioni all’impresa di Taurisano, di cui Trono sarebbe “prestanome” (dell’imprenditore Pasquale Muccio). Che vorrebbe aprire un altro stabilimento nella stessa marina e venerdì scorso è tornato alla carica posando le pedane. Lunedì mattina i lavori dovrebbere continuare: la concessione è prevista sino al 31 dicembre 2015. Dovrebbero perché ieri sera il sindaco Giuseppe Picci, avvocato, che aveva impugnato la sentenza davanti al Consiglio di Stato, con un coup-de-theàtre ha dato notizia della “sospensiva cautelare” del provvedimento: fino al 3 luglio. Intanto per domani il Comitato annunzia un altro sit-in davanti alle acque gelide utili anche nella cura delle malattie vascolari.
Serata di grande pathos, dunque: davanti agli occhi della gente le immagini in bianco e nero di quello che la marina e le “Sorgenti” erano prima dell’arrivo del turismo di massa: un paradiso. La notizia che l’impresa era tornata all’attacco è stata accolta con rabbia e lacrime, qui e nel mondo, grazie anche a Facebook. “Venivamo da bambini a lavorare il lino, il cotone, la canapa per i corredi delle spose - ricorda Colella – scalzi e senza pane. Restavamo la notte per non farceli rubare. Portavamo i cavalli, le pecore, i maiali ad abbeverarsi... Si innaffiavano le coltivazioni nei campi… Non c’era manco la strada, la prima casa fu la mia”.
Determinazione nella difesa di un sito naturalistico noto nel mondo (curiosamente però non censito dal Put: misteri levantini). Preoccupato l’avv. Antonio Coppola, presidente del Comitato: “Una volta posate, le pedane non saranno più smantellate, ma troveranno pane per i loro denti…”. Luca Durante, capogruppo dell’opposizione (centrosinistra): “Non è tempo di polemiche, le 'Sorgenti' devono restare un bene di tutti”. Cesare Daquino, sindaco di sinistra per 15 anni: “Sarebbe una ferita nell’anima, uno scempio intollerabile: non ce lo meritiamo… Lottiamo uniti”. Antonio Renzo, storico presidente della Pro-Loco, ha annunciato che a giorni a Berlino si proietterà il video 'Torre Vado, una favola da vivere' firmato da Tito Manlio Altomare: “Da ieri sono un uomo ferito. Non è tempo di scaricabarile, ma di combattere: tocca a noi affinchè l’interesse pubblico prevalga su quello di pochi…”. Adele Orlando (centrosinistra): “Sono un bene non solo nostro ma di tutto il Salento: dobbiamo difenderlo”. Gina Negro: “Donne, impegniamoci di più: siamo madri e le 'Sorgenti' sono come una creatura”. Poesia e lotta. E domani si continua…

2 Commenti

  1. Resoconto brillante e ricco di pathos. Quanta acqua ho bevuto nei torridi pomeriggi estivi da quelle sorgenti quando'ero ragazzino! Bravo Greco, sono lotte da portare avanti!
    Francesco dalla Svizzera

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  2. http://www.youtube.com/watch?v=UDDp_NbYcQw

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