ROMA. Il giorno della seconda prova per i quasi 500mila maturandi italiani è stato contraddistinto da Aristotele al Classico, problemi di geometria analitica e un applicazione del teorema di Lagrange tra i quesiti di matematica dello Scientifico.
Secondo Studenti.it il filosofo greco era previsto dal 49% degli utenti; il sito e Skuola.net hanno gareggiato nell'offrire tutti i dati che gli arrivavano dalle scuole, segno evidente che la politica di tolleranza zero verso cellulari e smartphone non e' riuscita a bloccare in maniera definitiva le 'spiate' degli studenti. La versione di Aristotele e' un brano tratto dal "De partibus animalium" dal titolo: 'Non il caso ma la finalita' regna nelle opere della natura'.
Sulla scelta di Aristotele per la versione, il ricercatore in Lingue e letteratura greca alla "Sapienza" di Roma, Maurizio Sonnino, ha commentato: "Lo stile di Aristotele e' solo in apparenza semplice, con poche subordinate: in realta' la sua sintassi pone alcuni problemi, perche' era un testo non concepito per essere letto, piu' simile a una serie di appunti". Il compito di matematica che hanno dovuto affrontare gli studenti dello Scientifico, invece, era "piuttosto classico e sarebbe potuto uscire anche trent'anni fa", ha osservato Roberto Natalini, dell'Istituto per la Applicazioni del Calcolo del Cnr di Roma.
Secondo il matematico, la prova di quest'anno comprendeva problemi piuttosto standard (studio di funzione, circonferenze, tangenti, parabole) con un ruolo importante dato ai volumi dei solidi di rotazione. Le tracce della seconda prova scritta per tutti gli indirizzi sono on line sul sito del Miur.
LA TRADUZIONE DELLA VERSIONE DI GRECO - "Non si deve nutrire un infantile disgusto verso lo studio dei viventi piu' umili: in tutte le realta' naturali v'e' qualcosa di meraviglioso. E come Eraclito, a quanto si racconta, parlo' a quegli stranieri che desideravano rendergli visita, ma che una volta entrati, ristavano vedendo che si scaldava presso la stufa di cucina (li invito' a entrare senza esitare: 'anche qui - disse - vi sono dei'), cosi' occorre affrontare senza disgusto l'indagine su ognuno degli animali, giacche' in tutti v'e' qualcosa di naturale e di bello." E prosegue: "Non infatti il caso ma la finalita' e' presente nelle opere di natura, e massimamente: e il fine in vista del quale esse sono state costituite o si sono formate, occupa la regione del bello. Se poi qualcuno ritenesse indegna l'osservazione degli altri animali, nello stesso modo dovrebbe giudicare anche quella di se stesso; non e' infatti senza grande disgusto che si vede di che cosa sia costituito il genere umano: sangue, carni, ossa, vene, e simili parti. Similmente occorre ritenere che quando si discute intorno a una parte o a un oggetto qualsiasi non si richiama l'attenzione sulla materia ne' si discute in funzione di essa, bensi' della forma totale: si parla, per esempio, di una casa, ma non dei mattoni, della calce, del legno; e allo stesso modo - quando si tratta della natura - si parla della totalita' sintetica della cosa stessa, non di quelle parti che non si danno mai separate dalla cosa stessa cui appartengono".
Secondo Studenti.it il filosofo greco era previsto dal 49% degli utenti; il sito e Skuola.net hanno gareggiato nell'offrire tutti i dati che gli arrivavano dalle scuole, segno evidente che la politica di tolleranza zero verso cellulari e smartphone non e' riuscita a bloccare in maniera definitiva le 'spiate' degli studenti. La versione di Aristotele e' un brano tratto dal "De partibus animalium" dal titolo: 'Non il caso ma la finalita' regna nelle opere della natura'.
Sulla scelta di Aristotele per la versione, il ricercatore in Lingue e letteratura greca alla "Sapienza" di Roma, Maurizio Sonnino, ha commentato: "Lo stile di Aristotele e' solo in apparenza semplice, con poche subordinate: in realta' la sua sintassi pone alcuni problemi, perche' era un testo non concepito per essere letto, piu' simile a una serie di appunti". Il compito di matematica che hanno dovuto affrontare gli studenti dello Scientifico, invece, era "piuttosto classico e sarebbe potuto uscire anche trent'anni fa", ha osservato Roberto Natalini, dell'Istituto per la Applicazioni del Calcolo del Cnr di Roma.
Secondo il matematico, la prova di quest'anno comprendeva problemi piuttosto standard (studio di funzione, circonferenze, tangenti, parabole) con un ruolo importante dato ai volumi dei solidi di rotazione. Le tracce della seconda prova scritta per tutti gli indirizzi sono on line sul sito del Miur.
LA TRADUZIONE DELLA VERSIONE DI GRECO - "Non si deve nutrire un infantile disgusto verso lo studio dei viventi piu' umili: in tutte le realta' naturali v'e' qualcosa di meraviglioso. E come Eraclito, a quanto si racconta, parlo' a quegli stranieri che desideravano rendergli visita, ma che una volta entrati, ristavano vedendo che si scaldava presso la stufa di cucina (li invito' a entrare senza esitare: 'anche qui - disse - vi sono dei'), cosi' occorre affrontare senza disgusto l'indagine su ognuno degli animali, giacche' in tutti v'e' qualcosa di naturale e di bello." E prosegue: "Non infatti il caso ma la finalita' e' presente nelle opere di natura, e massimamente: e il fine in vista del quale esse sono state costituite o si sono formate, occupa la regione del bello. Se poi qualcuno ritenesse indegna l'osservazione degli altri animali, nello stesso modo dovrebbe giudicare anche quella di se stesso; non e' infatti senza grande disgusto che si vede di che cosa sia costituito il genere umano: sangue, carni, ossa, vene, e simili parti. Similmente occorre ritenere che quando si discute intorno a una parte o a un oggetto qualsiasi non si richiama l'attenzione sulla materia ne' si discute in funzione di essa, bensi' della forma totale: si parla, per esempio, di una casa, ma non dei mattoni, della calce, del legno; e allo stesso modo - quando si tratta della natura - si parla della totalita' sintetica della cosa stessa, non di quelle parti che non si danno mai separate dalla cosa stessa cui appartengono".
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Cultura e Spettacoli