di Redazione. L'Europa ha finalmente il suo meccanismo anti-spread. Dopo una intensa notte di lavoro e dopo che Italia e Spagna avevano posto di fatto il veto al piano sulla crescita che il Consiglio europeo in corso a Bruxelles si apprestava a varare, l'Eurogruppo - riunitosi intorno all'una, alla conclusione della prima giornata del summit dei 27 - ha dato il via libera alle regole per la stabilita' finanziaria della zona euro.
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Con Roma e Madrid che hanno ritirato le loro riserve e con il premier italiano Mario Monti che ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto.
"L'accordo sui meccanismi di stabilizzazione dei mercati per abbassare lo spread dei Paesi virtuosi ''sara' implementato dall'Eurogruppo a brevissimo termine, entro il 9 luglio'' ha detto il premier.
Una conclusione che sembra ridimensionare, dunque, il ruolo di Angela Merkel nell'Ue, costretta come e' stata ad accettare una soluzione non certo sostenuta in prima istanza dalla Germania. E' indubbiamente un successo ottenuto dal nostro Paese e dal premier Monti, che grazie all'aiuto della Spagna ma anche della Francia di Hollande, e' riuscito a portare a casa - nel modo piu' netto possibile - quelle regole per il controllo dei tassi di interesse soprattutto per i Paesi virtuosi, quelli cioe' - come l'Italia - con i conti in regola e un piano di riforme sviluppato.
Uno scudo anti-spread che pero' il nostro Paese, chiarisce Monti parlando con i giornalisti all'alba, non intende per ora utilizzare. Una conclusione, quella di Bruxelles, che dovrebbe avere effetti positivi - oltre che sui mercati finanziari, come auspicano i leader europei che attendono con trepidazione l'apertura delle borse di questa mattina - sul ''mercato politico' italiano.
Il Professore si era impegnato in Parlamento, soprattutto davanti alle forze politiche che lo sostengono, a fare di tutto perche' questo meccanismo venisse approvato. Pronto a rimanere a Bruxelles, aveva detto, fino a domenica pur di convincere i partner europei. Non ce ne e' stato bisogno. Ora coloro che puntavano ad un suo indebolimento in Europa per spingere verso le elezioni anticipate (sicuramente una parte del Pdl, fra i partiti che appoggiano il governo) si ritrovano in mano un'arma spuntata.
Tanto piu' che le decisioni di Bruxelles arrivano il giorno dopo il duro intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha richiamato i partiti a lavorare per quelle riforme che e' possibile realizzare entro la fine della legislatura, ribadendo appunto come il termine per il governo Monti sia quello naturale della primavera del 2013.
Il pacchetto di misure concordato dai leader dell'eurozona prevede il meccanismo anti-spread e la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo europeo salva stati. ''Affermiamo che e' imperativo rompere il circolo vizioso tra le banche e il debito sovrano'', si legge nel comunicato congiunto dei capi di Stato e di governo della zona euro, reso noto poco prima dell'alba - al termine dell'Eurogruppo - dal presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy.
''Oggi - si apprende nel documento - abbiamo concordato qualcosa di nuovo. La prima e' che con le decisioni prese, le nostre banche potranno essere presto ricapitalizzate direttamente dal fondo salva Stati, sotto certe condizioni, e potranno avere un'unica sorveglianza, con il pieno coinvolgimento della Bce. La seconda, e' che abbiamo aperto alla possibilita' che i paesi che si comportano bene usino il fondo Efsf-Esm per assicurare i mercati''.
Sono queste le due cose che chiedevano Italia e Spagna. Le misure deliberate dall'Eurogruppo, spiega Monti alle prime luci del mattino, ''mi sembra siano soddisfacenti per la stabilizzazione della zona euro''.
BORSE EUROPEE VOLANO. PIAZZA AFFARI +5,10% - Piazza Affari non arresta i rialzi. A poco piu' di un'ora dalla fine degli scambi, l'Ftse Mib fa registrare un progresso del 5,10%, a 14.074 punti, mentre l'Ftse All Share mostra un guadagno del 4,74% a 15.005 punti. Piazza Affari festeggia quindi i risultati del Vertice di Bruxelles, con i titoli bancari in evidenza.
In particolare, i due maggiori titoli bancari per capitalizzazione fanno registrare consistenti rialzi, con Intesa SanPaolo in progresso dell'8,08% e Unicredit che guadagna l',8,21%.
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Una conclusione che sembra ridimensionare, dunque, il ruolo di Angela Merkel nell'Ue, costretta come e' stata ad accettare una soluzione non certo sostenuta in prima istanza dalla Germania. E' indubbiamente un successo ottenuto dal nostro Paese e dal premier Monti, che grazie all'aiuto della Spagna ma anche della Francia di Hollande, e' riuscito a portare a casa - nel modo piu' netto possibile - quelle regole per il controllo dei tassi di interesse soprattutto per i Paesi virtuosi, quelli cioe' - come l'Italia - con i conti in regola e un piano di riforme sviluppato.
Uno scudo anti-spread che pero' il nostro Paese, chiarisce Monti parlando con i giornalisti all'alba, non intende per ora utilizzare. Una conclusione, quella di Bruxelles, che dovrebbe avere effetti positivi - oltre che sui mercati finanziari, come auspicano i leader europei che attendono con trepidazione l'apertura delle borse di questa mattina - sul ''mercato politico' italiano.
Il Professore si era impegnato in Parlamento, soprattutto davanti alle forze politiche che lo sostengono, a fare di tutto perche' questo meccanismo venisse approvato. Pronto a rimanere a Bruxelles, aveva detto, fino a domenica pur di convincere i partner europei. Non ce ne e' stato bisogno. Ora coloro che puntavano ad un suo indebolimento in Europa per spingere verso le elezioni anticipate (sicuramente una parte del Pdl, fra i partiti che appoggiano il governo) si ritrovano in mano un'arma spuntata.
Tanto piu' che le decisioni di Bruxelles arrivano il giorno dopo il duro intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha richiamato i partiti a lavorare per quelle riforme che e' possibile realizzare entro la fine della legislatura, ribadendo appunto come il termine per il governo Monti sia quello naturale della primavera del 2013.
Il pacchetto di misure concordato dai leader dell'eurozona prevede il meccanismo anti-spread e la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo europeo salva stati. ''Affermiamo che e' imperativo rompere il circolo vizioso tra le banche e il debito sovrano'', si legge nel comunicato congiunto dei capi di Stato e di governo della zona euro, reso noto poco prima dell'alba - al termine dell'Eurogruppo - dal presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy.
''Oggi - si apprende nel documento - abbiamo concordato qualcosa di nuovo. La prima e' che con le decisioni prese, le nostre banche potranno essere presto ricapitalizzate direttamente dal fondo salva Stati, sotto certe condizioni, e potranno avere un'unica sorveglianza, con il pieno coinvolgimento della Bce. La seconda, e' che abbiamo aperto alla possibilita' che i paesi che si comportano bene usino il fondo Efsf-Esm per assicurare i mercati''.
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