Monti si prepara al Consiglio europeo con la spada di Damocle del voto anticipato

di Redazione. Giornata decisiva e densa di appuntamenti anche quella di oggi alla Camera. Dalle 9,30 sono previste le operazioni di voto sulla terza e quarta fiducia chieste dal governo sulla riforma del lavoro. Alle 17 ci saranno le dichiarazioni di voto. Alle 18 e' in calendario il voto finale sulla riforma, mentre subito dopo si passera' al voto delle mozioni sull'Europa che dovrebbero sostenere l'azione di Mario Monti nel Consiglio europeo di domani e dopodomani.

Il summit viene considerato cruciale per le sorti dell'euro. Ieri sera, intanto, si e' svolto a Parigi un incontro tra i ministri delle finanze di Francia, Germania, Italia e Spagna. E' stato annunciato che il prossimo 4 luglio a Roma e' previsto un vertice bilaterale italo-tedesco sulla crisi a cui prenderanno parte il premier Monti e la cancelliera tedesca, Angela Merkel.

Proprio la Merkel ha espresso la propria perplessita' sul piano di riforma dell'Unione europea presentato ieri da Herman van Rompuy, presidente del Consiglio europeo. Secondo il cancelliere, il documento prevederebbe una eccessiva condivisione delle responsabilita' sui debiti pubblici. Merkel ha poi sottolineato il suo deciso no agli eurobond dichiarandosi moderatamente disponile a uno scudo anti spread.

Delle difficolta' che gravano sulla riunione del Consiglio europeo ha parlato ieri Monti nel suo intervento alla Camera: ''In un momento cosi' intenso, credo sia importante che l'Italia arrivi a un difficilissimo negoziato in Europa con la forza di un tandem composto da Parlamento e governo''. Il presidente del Consiglio ha poi incontrato all'ora di pranzo Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, mentre alle 19 ha ricevuto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani.

Con Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, Monti ha avuto un colloquio telefonico. Dichiara Bersani davanti ai microfoni: ''E'stato uno scambio di vedute sull'appuntamento europeo dove, mi pare evidente, bisogna prendere qualche decisione. La posizione italiana e' ferma, chiara e anche coraggiosa. Certo, i problemi ci sono e noi abbiamo fatto il punto sui contatti con gli altri paesi, sulle posizioni e sulle proposte messe in campo. Credo che piu' di cosi' non si potesse fare''.

Il segretario del Pd punta pero' l'indice su un problema che la Camera dovra' sciogliere oggi: ''Non vedo ragioni perche' non si approvi un documento comune sul tema europeo. Sono in gioco interessi nazionali, non e' momento di scartare''. Si verifichera' in giornata se l'accordo tra i partiti di maggioranza verte solo su un preambolo comune alle mozioni di Pd, Udc e Pdl. I documenti di Pd e Udc potrebbero pero' fondersi confermando la sintonia tra i due partiti sulla necessita' di sostenere l'azione di Monti. Il presidente del Consiglio aveva chiesto un gesto unitario della maggioranza che lo sostiene in modo da rafforzare la sua azione in Europa.

Monti non ha intenzione di favorire le manovre contro il suo governo ventilate ieri sera dal leader dell'Udc Pieferdinando Casini. ''Sono pronto a lavorare oltre il limite previsto per il vertice e lavorare fino a domenica sera se necessario in modo che lunedi' alla ripresa dei mercati ci sia un pacchetto per la crescita e meccanismi soddisfacenti per reggere le tensioni dei mercati'', ha spiegato nel suo intervento alla Camera. Il presidente del Consiglio si e' impegnato anche a risolvere ''alcune questioni relative al mercato del lavoro, come gli esodati e alcuni aspetti della flessibilita' in entrata''.