"Oncologico, urge implementare il personale"

BARI. L’Oncologico di Bari, una struttura modello che soffre la mancanza di personale. Un istituto di eccellenza, con professionalità e tecnologie di eccellenza, che chiede di essere messo in condizione di operare a pieno regime. “Non lasceremo inascoltato l’appello che viene da un presidio scientifico del quale la Puglia può essere orgogliosa”, ha osservato il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, intervenendo al Congresso sulla terapia “antiangiogenetica dei tumori”, in corso nel Giovanni Paolo II.

Sono più i posti vacanti (oltre 360) di quelli coperti (solo 340 dei 702 previsti dalla pianta organica). Questo limita a 85 i posti letto attivi sui 130 in dotazione e a 2 su 6 le sale operatorie in funzione (ad ottobre una terza, con radiodiagnostica intraoperatoria), mentre i due acceleratori lineari lavorano su un solo turno.

Sono i numeri “denunciati” dal presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Irccs barese, Emanuele Sannicandro. “Problemi enormi in radiologia, in ematologia, nei laboratori. Una situazione al limite, anche se l’impegno dei clinici e di tutti gli operatori consente di ridurre i problemi per i pazienti”. In queste condizioni, ha fatto presente, “diventa ogni giorno più difficile” assicurare l’attività del cuore “della rete oncologica pugliese: la Regione deve porre al centro della propria agenda la peculiarità di questo istituto di ricerca e assistenza”.
La risposta del presidente Introna non si è fatta attendere.

“Il Consiglio regionale è impegnato ad implementare la dotazione organica necessaria per il migliore funzionamento”. La revisione delle piante organiche sarà uno degli effetti della seconda fase del piano di rientro sanitario. “Stiamo tentando di uscire dalle strettoie burocratiche e finanziarie senza grande sofferenza per i cittadini e senza penalizzare la qualità del servizio sanitario”, ha detto Introna. In commissione saranno avviate consultazioni con gli ordini professionali, i sindacati, le parti sociali e i territori: “è un piano aperto ad un confronto che potrà portare a modifiche, pur nel rispetto dei parametri fissati a livello nazionale e a saldi invariati”.

Una volta adottato, sulla base delle nuove piante organiche potranno dare certezze ai lavoratori della sanità, compresi i dirigenti destabilizzati, sui quali c’è l’attenzione dei consiglieri regionali e dei parlamentari.

“Prima risponderemo al personale della sanità – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale – prima riusciremo ad assicurare i migliori livelli di assistenza ai cittadini. Sono certo che Giunta e Consiglio offriranno una buona prova, facendosi carico dei problemi con spirito di servizio e puntando a costruire un sistema sanitario moderno ed efficiente”.
Quanto all’Oncologico, Introna ha osservato che “l’istituto barese è una risposta efficace della sanità pubblica, ma è solo una prima risposta: professionisti di prestigio si prodigano contro la malattia, amministratori capaci sono impegnati a garantire la migliore gestione e un soggiorno dignitoso a chi è costretto a frequentare questi ambienti”. Pur moderni, restano un luogo di sofferenza, che va rispettata.

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