BARI. La Procura di Bari ha dissequestrato stamane i conti correnti e le carte di credito di Lea Cosentino, l'ex direttore generale dell'Asl del capoluogo pugliese. La scorsa settimana, nell'ambito di una delle inchieste sul presunto malaffare nella sanita' pugliese, i pm Ciro Angelillis e Eugenia Pontassuglia, fecero eseguire dei sequestri nei confronti di Cosentino, di Gianpaolo Tarantini, del capo area gestione patrimonio Asl Bari, Antonio Colella, del funzionario addetto all'area gestione patrimonio Michele Vaira e dell'ex direttore amministrativo, sempre della stessa Asl, Francesco Lippolis.
Complessivamente venne sequestrata una somma pari a 255mila euro. In particolare a Tarantini furono sequestrati 15 conto correnti, 14 conto deposito titoli, un fondo pensione e 3 cassette di sicurezza, oltre a una Fiat Punto, una moto Piaggio, 1/6 di un appartamento a Bari e una quota di una multiproprieta' nel comune di Cortina d'Ampezzo. Lo scorso febbraio, nell'ambito della stessa indagine della Procura di Bari, i pm notificarono ai cinque indagati l'avviso di conclusione delle indagini, contestando, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione e istigazione alla corruzione, peculato, turbativa d'asta, falso materiale e ideologico, truffa e frode in pubbliche forniture.
I fatti contestati si riferiscono al periodo 2008-2010. Secondo i pm inquirenti Tarantini sarebbe stato favorito da Lea Cosentino e dai funzionari dell'Asl Bari riuscendo ad accaparrarsi sette gare pubbliche per la fornitura di attrezzature e protesi sanitarie. In cambio Cosentino e i funzionari avrebbero ricevuto regali, vacanze a Montecarlo, favori e soldi.
Complessivamente venne sequestrata una somma pari a 255mila euro. In particolare a Tarantini furono sequestrati 15 conto correnti, 14 conto deposito titoli, un fondo pensione e 3 cassette di sicurezza, oltre a una Fiat Punto, una moto Piaggio, 1/6 di un appartamento a Bari e una quota di una multiproprieta' nel comune di Cortina d'Ampezzo. Lo scorso febbraio, nell'ambito della stessa indagine della Procura di Bari, i pm notificarono ai cinque indagati l'avviso di conclusione delle indagini, contestando, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione e istigazione alla corruzione, peculato, turbativa d'asta, falso materiale e ideologico, truffa e frode in pubbliche forniture.
I fatti contestati si riferiscono al periodo 2008-2010. Secondo i pm inquirenti Tarantini sarebbe stato favorito da Lea Cosentino e dai funzionari dell'Asl Bari riuscendo ad accaparrarsi sette gare pubbliche per la fornitura di attrezzature e protesi sanitarie. In cambio Cosentino e i funzionari avrebbero ricevuto regali, vacanze a Montecarlo, favori e soldi.
Tags
Bari