Sindaco Mesagne: morte Melissa deve far riflettere

MESAGNE (BR). "La vita di una ragazza e quella delle sue amiche valgono meno dei propri interessi personali, della propria ricchezza, delle proprie fortune economiche. Trovo tutto questo inquietante, deve far riflettere tutti". Lo sostiene Franco Scoditti, sindaco di Mesagne, la citta' di Melissa Bassi, la studentessa di 16 anni, morta nell'attentato esplosivo dello scorso 19 maggio davanti all'istituto professionale 'Morvillo-Falcone' di Brindisi, e delle altre cinque ragazze rimaste seriamente ferite.

Le motivazioni con le quali Giovanni Vantaggiato, l'uomo che ha confessato di essere l'autore dell'attentato, ha spiegato il suo gesto assurdo, pur non convincendo completamente gli investigatori, lasciano tutti sgomenti, compreso il primo cittadino. A quasi un mese dalla tragedia e a dieci giorni dal fermo del commerciante di carburanti di Copertino (Lecce), molti interrogativi rimangono aperti.

Gli affari crollati, dopo che da alcuni anni molte scuole della provincia di Brindisi, compresa la 'Morvillo-Falcone', erano passate dal gasolio per riscaldamento al metano, e le due truffe subite per le quali non era stato risarcito come lui sperava: sarebbero state queste le micce che avrebbero innescato un atto dimostrativo e di protesta le cui conseguenze potevano essere ancora piu' gravi di quanto siano gia' state.

"Tutto cio' mi inquieta - aggiunge Scoditti - perche' temo che faccia parte di una cultura che si va diffondendo nel paese, veicolata anche dai mass media, in particolare dalla tv. Quella che antepone cioe' i propri interessi personali e finanziari a tutto il resto. E non importa se ad andarci di mezzo e' la vita di alcune ragazze. Si rischia che questa mentalita' e questi valori - prosegue il primo cittadino - si diffondano e che questi gesti possano ripetersi".

Subito dopo l'attentato erano state altre le piste ipotizzate: quella della criminalita' organizzata, delle organizzazioni terroristiche e della vendetta privata. Pochi avevano pensato a un movente cosi' generico e a una persona che non avesse un legame preciso ne' con la scuola, ne' con le ragazze, anche se sotto questi profili le indagini continuano. Era difficile del resto immaginare che l'attentatore colpisse nel mucchio, senza un obiettivo preciso.

"Sin dall'inizio eravamo convinti che questo non fosse un episodio legato alla criminalita' - prosegue Scoditti - e siamo rimasti amareggiati dall'abbinamento che e' stato fatto tra l'attentato e la Sacra Corona Unita. Abbiamo sofferto della rappresentazione lontana dalla realta' che in quei giorni alcuni opinionisti hanno dato della nostra citta'. Certo non sono tutte 'rose e fiori': la criminalita' e' presente ma ne' piu' ne' meno che in altre realta' del nostro territorio".

Mesagne e' considerata unanimente la 'culla' della quarta mafia. "In passato - precisa il sindaco - le istituzioni cittadine e l'associazionismo hanno saputo reagire con fermezza e coraggio alla criminalita"'.

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