Terremoto: diminuite scosse ma gente ancora per strada
MODENA. E' diminuita l'intensità delle scosse di terremoto nella notte che da giorni sta tenendo in scacco i comuni a cavallo tra le province di Modena, Ferrara e Mantova, ma la paura tiene comunque la gente fuori casa.
+ Nuova scossa magnitudo 3.5. Gabrielli: ancora fase acuta di emergenza
+ Coldiretti: oltre 520 mln di danni nelle campagne
Da mezzanotte alle 6,30 sono state 17 le scosse, quasi tutte con una magnitudo che non ha superato i 3 gradi. Solo una, il cui epicentro e' stato registrato fra le campagne tra Modena e Mantova, ha raggiunto magnitudo 3.5. Tuttavia la paura di altri forti scosse e lo shock dei due terremoti tiene migliaia di persone fuori casa, accampate nelle tendopoli della Protezione civile e nelle tende da campeggio. Sui controlli e le verifiche nelle case, il numero uno della Protezione civile, Franco Gabrielli, ritiene che serva la massima attenzione per evitare che nuove scosse e nuovi crolli provochino altre vittime. "Le verifiche di agibilita' - ha detto - hanno due variabili, il numero di verifiche e di scosse. Se capita una scossa e accentua i problemi dove abbiamo gia' fatto la verifica, questo complica il lavoro. Le verifiche sono in corso in tutti i comuni colpiti, mi rendo conto che c'e' chi vuol tornare in casa, ma dobbiamo essere cauti se non vogliamo pagare altri costi all'imprudenza".
"La paura e' un nemico suddolo. Dobbiamo avere delicatezza e accortezza per non fare nulla che possa aumentare questo senso di insicurezza". Cosi' Franco Gabrielli, numero uno della Protezione civile, commenta la presenza di migliaia di persone che per non tornare in casa si accampano in giardini pubblici con le proprie tende. "La gente non sta nelle tende - ha proseguito - perche' noi non prestiamo assistenza. Dorme nelle tende chi non vuole la promiscuita' del campo e chi vuole stare vicino alle case".
Ritiene 'datato' l'uso dell'esercito nelle emergenze, il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, intervistato nel centro unificato provinciale della Protezione civile a Modena. "L'esercito e' importante per alcune attivita' - ha detto - come ad esempio il Genio per alcuni interventi specifici. L'idea di impiegare l'esercito comunque e' datata".
Riguardo al ruolo della Protezione civile nelle emergenze ha aggiunto: "Il sistema della Protezione civile nazionale si muove per capire di volta in volta le esigenze del territorio".
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Da mezzanotte alle 6,30 sono state 17 le scosse, quasi tutte con una magnitudo che non ha superato i 3 gradi. Solo una, il cui epicentro e' stato registrato fra le campagne tra Modena e Mantova, ha raggiunto magnitudo 3.5. Tuttavia la paura di altri forti scosse e lo shock dei due terremoti tiene migliaia di persone fuori casa, accampate nelle tendopoli della Protezione civile e nelle tende da campeggio. Sui controlli e le verifiche nelle case, il numero uno della Protezione civile, Franco Gabrielli, ritiene che serva la massima attenzione per evitare che nuove scosse e nuovi crolli provochino altre vittime. "Le verifiche di agibilita' - ha detto - hanno due variabili, il numero di verifiche e di scosse. Se capita una scossa e accentua i problemi dove abbiamo gia' fatto la verifica, questo complica il lavoro. Le verifiche sono in corso in tutti i comuni colpiti, mi rendo conto che c'e' chi vuol tornare in casa, ma dobbiamo essere cauti se non vogliamo pagare altri costi all'imprudenza".
"La paura e' un nemico suddolo. Dobbiamo avere delicatezza e accortezza per non fare nulla che possa aumentare questo senso di insicurezza". Cosi' Franco Gabrielli, numero uno della Protezione civile, commenta la presenza di migliaia di persone che per non tornare in casa si accampano in giardini pubblici con le proprie tende. "La gente non sta nelle tende - ha proseguito - perche' noi non prestiamo assistenza. Dorme nelle tende chi non vuole la promiscuita' del campo e chi vuole stare vicino alle case".
Ritiene 'datato' l'uso dell'esercito nelle emergenze, il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, intervistato nel centro unificato provinciale della Protezione civile a Modena. "L'esercito e' importante per alcune attivita' - ha detto - come ad esempio il Genio per alcuni interventi specifici. L'idea di impiegare l'esercito comunque e' datata".
Riguardo al ruolo della Protezione civile nelle emergenze ha aggiunto: "Il sistema della Protezione civile nazionale si muove per capire di volta in volta le esigenze del territorio".
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