TRENTO. Le autorita' Ue hanno tre mesi di tempo per assumersi la responsabilita' della crisi e invertire la tendenza, prima che sia troppo tardi. E' quanto ha messo in evidenza George Soros, ospite del Festival dell'Economia di Trento. "La responsabilita' della crisi e' in primo luogo della politica, non dei mercati finanziari - ha continuato Soros - la salvezza dell'Europa passa dunque necessariamente per una piu' piena assunzione di responsabilita' politica, in particolare da parte della Germania". Ma, secondo il magnate, "abbiamo solo tre mesi per farlo, prima che la situazione precipiti; la dinamica che si e' creata mette a rischio la stessa esistenza dell'Unione. Questa e' quella che io chiamo la 'bolla politica' della crisi". "I paesi creditori dell'Unione europea, Germania in testa - ha proseguito Soros - hanno costruito un sistema bacato, e ne stanno scaricando i costi sulle 'periferie', Grecia in testa". Ad avviso dell'esperto di finanza e filantropo internazionale, "la Germania ha accresciuto la propria competitivita' mentre altri paesi, grazie alla facilita' di accesso al credito, sono diventati meno competitivi e dal 2008 in poi hanno accresciuto il proprio disavanzo. Sono diventati come i paesi del terzo mondo quando, a suo tempo, si erano pesantemente indebitati in una valuta molto piu' forte della loro. Alcuni paesi sono diventati creditori, altri debitori. Oggi la Germania e gli altri paesi creditori stanno spostando l'onere dell'adeguamento alla crisi ai paesi debitori. Tutta la colpa e' stata scaricata su di essi, sui paesi della 'periferia'".
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