di Dario Durante. Un mare nero, pieno di sostanze oleose e appiccicaticce, idrocarburi, solventi chimici e chissà quali altri inquinanti. È stato questo il risultato di un veloce blitz ambientalista effettuato davanti agli scarichi industriali dell'Ilva nel mar Grande di Taranto dal presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, in collaborazione con Alessandro Marescotti, presidente della rete ecopacifista PeaceLink e Fabio Matacchiera, attivista a capo del Fondo Antidiossina Taranto Onlus.
A bordo di un'imbarcazione, infatti, gli ambientalisti hanno prelevato dei campioni di acqua marina che saranno consegnati direttamente al ministro dell'Ambiente Corrado Clini.
«A Taranto siamo in presenza di un'emergenza ambientale gravissima – ha commentato Bonelli, con ancora addosso i guanti anneriti dal campionamento - rispetto alla quale le istituzioni non possono continuare a girarsi dall'altra parte. Che fine ha fatto il Tavolo su Taranto? Perché non si parla più di bonifiche nella città più inquinata d'Italia e d'Europa?».
Il leader ecologista, futuro consigliere comunale d'opposizione in città , si chiesto se, dopo l'autorizzazione integrata ambientale, l'Arpa Puglia e il Ministero abbiano mai fatto controlli sugli scarichi industriali a mare.
In questi anni infatti sono state scaricate tonnellate di sostanze inquinante pericolose come arsenico, cadmio, cianuri, mercurio e Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici).
«L'inquinamento è un'ipoteca insostenibile sul futuro e sulla salute dei cittadini di Taranto. - ha concluso Bonelli - Si tratta di una situazione insostenibile, di un'emergenza nazionale senza precedenti che non può continuare a consumarsi in silenzio».
A bordo di un'imbarcazione, infatti, gli ambientalisti hanno prelevato dei campioni di acqua marina che saranno consegnati direttamente al ministro dell'Ambiente Corrado Clini.
«A Taranto siamo in presenza di un'emergenza ambientale gravissima – ha commentato Bonelli, con ancora addosso i guanti anneriti dal campionamento - rispetto alla quale le istituzioni non possono continuare a girarsi dall'altra parte. Che fine ha fatto il Tavolo su Taranto? Perché non si parla più di bonifiche nella città più inquinata d'Italia e d'Europa?».
Il leader ecologista, futuro consigliere comunale d'opposizione in città , si chiesto se, dopo l'autorizzazione integrata ambientale, l'Arpa Puglia e il Ministero abbiano mai fatto controlli sugli scarichi industriali a mare.
In questi anni infatti sono state scaricate tonnellate di sostanze inquinante pericolose come arsenico, cadmio, cianuri, mercurio e Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici).
«L'inquinamento è un'ipoteca insostenibile sul futuro e sulla salute dei cittadini di Taranto. - ha concluso Bonelli - Si tratta di una situazione insostenibile, di un'emergenza nazionale senza precedenti che non può continuare a consumarsi in silenzio».