"Accertare e rendere note le cause dell'inquinamento marino a Bari"

BARI. “Accertare, approfondire e rendere note le cause che hanno determinato l'inquinamento del tratto di mare compreso tra San Cataldo e il lido Adria a Bari e la conseguente ordinanza di divieto di balneazione. È quanto chiediamo all'Arpa, all'amministrazione comunale e all'Aqp - che proprio a San Girolamo stava compiendo dei lavori all'impianto fognario che avevano già provocato le proteste dei bagnanti per gli scarichi a mare di materiale fangoso - ritenendo insufficienti le vaghe tesi su una presenza batterica elevata ‘probabilmente provocata dal perdurare del caldo afoso e dalle condizioni di mare piatto’".
Così il consigliere regionale e vicecapogruppo PdL, Massimo Cassano.

"Il dubbio - prosegue - è che a palazzo di città si stia sottovalutando la gravità di quanto accaduto. Non è questa la prima calda estate per la Puglia, mentre pare che sia invece la prima volta che si verifica una situazione simile su quel tratto di mare, che tra le altre cose, mette in grave pregiudizio l'attività dei gestori dei lidi della zona.
Un destino segnato quello del lungomare a nord della città, che ricalca l'abbandono e il degrado in cui versa quello a sud. Il progetto per il nuovo water front di San Girolamo è ormai il simbolo dell'ennesimo fallimento dell'amministrazione Emiliano che continua a mentire lanciandosi in un improbabile ‘toto – data’ sull'avvio dei lavori. In realtà, al momento, quel cantiere resta un improbabile ‘esercizio di architettura’ senza alcuna reale possibilità di trasformarsi in realtà”, conclude Cassano.