TRANI. “La direzione generale della Asl Bt si attivi per istituire subito anche a Canosa di Puglia una Casa del Parto come quella prevista a Trani”. Il consigliere regionale del Partito Democratico Filippo Caracciolo, componente della commissione sanità della Regione Puglia, guarda avanti e lancia una proposta per continuare a dare la possibilità ai canosini di poter far nascere i propri figli nella propria città .
“E’ evidente che nessuno vorrebbe chiudere reparti ed ospedali - spiega Caracciolo - men che meno un reparto di eccellenza come l’ostetricia e la ginecologia di Canosa, punto di riferimento anche per i comuni dell’area murgiana. Il problema, però, è che il Piano di Rientro costringe la Regione a uniformarsi a criteri statali, stabiliti dal Ministero della Salute e da una serie di organismi di riferimento per la sanità .
E allora, piuttosto che fare le barricate contro provvedimenti inevitabili, pensiamo a delle soluzioni alternative che possano offrire una risposta alla domanda di salute che arriva dai nostri territori. Nel caso di Canosa, la risposta alla chiusura del reparto maternità può senza dubbio essere l’apertura della Casa del Parto, esperienza che ha già portato ottimi risultati in altre zone d’Italia e che in Puglia potrebbe partire proprio nella Bat, da Trani e Canosa. La Casa del Parto è gestita interamente da ostetriche e offre la possibilità di tornare a nascere in maniera del tutto naturale, ovviamente in presenza di precisi requisiti previsti da rigorosi protocolli. Canosa è nelle condizioni di avere un servizio del genere, anche perché, come prevede la normativa, è vicina a Barletta, dove hanno sede, al Dimiccoli, le unità operative di Ostetricia e Ginecologia e un reparto di Pediatria”.
Caracciolo fa sapere di aver già posto la questione all’attenzione dell’assessore regionale alla sanità , Ettore Attolini. “C’è una disponibilità in tal senso, ma ora deve attivarsi la Asl Bt - spiega il consigliere regionale -. Da parte mia offro la massima disponibilità a facilitare questo percorso in sede di commissione consiliare”.
Ma non è tutto: Caracciolo intende farsi promotore presso i deputati pugliesi affinché venga portata avanti la proposta di legge sul luogo elettivo di nascita, che prevede la possibilità , da parte dei genitori, di scegliere il luogo di nascita dei propri figli, a prescindere dal Comune nel quale è avvenuto il parto”.
“E’ evidente che nessuno vorrebbe chiudere reparti ed ospedali - spiega Caracciolo - men che meno un reparto di eccellenza come l’ostetricia e la ginecologia di Canosa, punto di riferimento anche per i comuni dell’area murgiana. Il problema, però, è che il Piano di Rientro costringe la Regione a uniformarsi a criteri statali, stabiliti dal Ministero della Salute e da una serie di organismi di riferimento per la sanità .
E allora, piuttosto che fare le barricate contro provvedimenti inevitabili, pensiamo a delle soluzioni alternative che possano offrire una risposta alla domanda di salute che arriva dai nostri territori. Nel caso di Canosa, la risposta alla chiusura del reparto maternità può senza dubbio essere l’apertura della Casa del Parto, esperienza che ha già portato ottimi risultati in altre zone d’Italia e che in Puglia potrebbe partire proprio nella Bat, da Trani e Canosa. La Casa del Parto è gestita interamente da ostetriche e offre la possibilità di tornare a nascere in maniera del tutto naturale, ovviamente in presenza di precisi requisiti previsti da rigorosi protocolli. Canosa è nelle condizioni di avere un servizio del genere, anche perché, come prevede la normativa, è vicina a Barletta, dove hanno sede, al Dimiccoli, le unità operative di Ostetricia e Ginecologia e un reparto di Pediatria”.
Caracciolo fa sapere di aver già posto la questione all’attenzione dell’assessore regionale alla sanità , Ettore Attolini. “C’è una disponibilità in tal senso, ma ora deve attivarsi la Asl Bt - spiega il consigliere regionale -. Da parte mia offro la massima disponibilità a facilitare questo percorso in sede di commissione consiliare”.
Ma non è tutto: Caracciolo intende farsi promotore presso i deputati pugliesi affinché venga portata avanti la proposta di legge sul luogo elettivo di nascita, che prevede la possibilità , da parte dei genitori, di scegliere il luogo di nascita dei propri figli, a prescindere dal Comune nel quale è avvenuto il parto”.