ROMA. La forte pressione al ribasso esercitata nel week end sui prezzi self dei carburanti sta incidendo in maniera sempre piu' profonda sugli equilibri operativi della rete carburanti nazionale oltre che su quelli dei rapporti economico-sociali tra gli attori della scena, gestori al primo posto.
Lo dimostra la nuova raffica di rincari che soltanto 24 ore dopo gli aumenti di ieri tocca quasi tutti i prezzi raccomandati delle compagnie petrolifere (nonostante l'effetto cambio smorzi la salita delle quotazioni internazionali), a cominciare dal market-leader. Rincari motivati, per quanto attiene al diesel, anche da un lungo periodo di sofferenza dei margini lordi. Nel dettaglio, a quanto risulta a QE, Eni ha aumentato la benzina di 0,4 cent euro/litro e il diesel di 1,1 cent; a ruota TotalErg rispettivamente +0,4 e +1 cent; Q8 +1 e +1,3; Tamoil +1,1 e +1,3 come pure Shell.
Di conseguenza, prezzi praticati sul territorio in rapida salita come medie nazionali e punte massime (la benzina al Centro rivede 1,920 euro/litro).
In aumento anche le no-logo, in attesa della discesa obbligata del fine settimana. Piu' nel dettaglio, i prezzi medi nazionali serviti sono a 1,832 euro/litro per la benzina, 1,728 per il diesel e 0,756 per il Gpl. Le punte massime registrano la verde fino a 1,919 euro/litro e il diesel a 1,772, mentre il Gpl si ferma a 0,799. Questo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE. A livello Paese il prezzo medio praticato della benzina (sempre in modalita' servito) va dall'1,828 euro/litro di Esso e Shell all'1,832 di Q8 (no-logo in ascesa a 1,727). Per il diesel si passa dall'1,716 euro/litro di Shell all'1,728 di IP e Q8 (no-logo su a 1,609). Il Gpl e' tra 0,727 euro/litro di Eni e 0,756 di Shell e Tamoil (no-logo a 0,732).
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