Crisi: 35,8% famiglie tagliano generi alimentari

ROMA. Belpaese sempre più in crisi, anche per quanto riguarda il consumo dei generi di prima necessità. Il 35,8% delle famiglie ha diminuito la quantita' e la qualita' dei prodotti alimentari acquistati rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Istat sui consumi delle famiglie.

Tra di esse, il 65,1% dichiara di aver ridotto solo la quantita', mentre nel 13,3% dei casi diminuisce anche la qualita'. Nel 2011, alla spesa per generi alimentari e bevande viene destinato, in media, il 19,2% della spesa totale, quota in leggero aumento rispetto al 19,0% del 2010.

Tale aumento si osserva soprattutto nel Mezzogiorno, dove la spesa alimentare arriva a rappresentare il 25,6% della spesa totale (era il 25,0% nel 2010); in particolare, per la carne la quota sale dal 5,7% al 5,9%.

La maggior parte delle famiglie (il 67,5%) effettua la spesa alimentare presso il supermercato, che si conferma il luogo di acquisto prevalente, nonostante una lieve flessione (era scelto dal 69,4% delle famiglie nel 2010). Quasi la meta' delle famiglie (il 47,7%) continua ad acquistare il pane al negozio tradizionale, il 9,7% sceglie il mercato per l'acquisto di pesce e il 16,4% per la frutta e la verdura. In aumento e' la quota di famiglie del Mezzogiorno che acquista generi alimentari presso gli hard-discount (si passa dall'11,2% del 2010 al 13,1% del 2011), soprattutto pasta (dal 10,0% al 12,0%) ma sempre di piu' anche carne (dal 5,8% al 7,7%), pesce (dal 4,0% al 6,0%), frutta e verdura (dal 4,5% al 6,5%).

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