di Dario Durante. Importante riconoscimento per la diocesi di Taranto. L’Arcivescovo Filippo Santoro, infatti, venerdì scorso nel corso di una cerimonia celebrata nella basilica di S. Pietro, ha ricevuto il paramento liturgico del Pallio dalle mani di Papa Benedetto XVI.
Tale insegna, concessa a 44 arcivescovi (di cui tre solo italiani) che governano le diocesi metropolitane, è costituita da una fascia di lana incrociata da porre sulle spalle e vuole rappresentare il legame di fedeltà tra la sede di Pietro e il vescovo, buon pastore e Agnello crocifisso per la salvezza dell’umanità .
Monsignor Santoro, accompagnato da una delegazione di circa mille fedeli tarantini tra cui il sindaco Stefà no e il presidente della provicia Florido, ha sottolineato come il pallio sia «un dono che chiama in causa la mia volontà e tutte le mie forze perché la mia parola nell’insegnamento, come pastore tarantino, affiori sempre da un principio di unità e di fedeltà al vescovo di Roma».
Il vescovo, quindi, ha voluto portare al Papa «l’immagine viva della Chiesa di Taranto, diversa dalla Chiesa raccontata e infangata negli ultimi tempi consegnando tutte le persone che in questi mesi ho visitato e incontrato nelle periferie e nelle industrie, come i disoccupati. gli ammalati, i giovani delle nostre scuole, i carcerati che proprio in questi giorni affrontano condizioni difficilissime di detenzione, i senza tetto, le famiglie toccate dal lutto».
«Consegno questa Chiesa bella, santa e peccatrice al Successore di Pietro perché la benedica, la confermi nella fede ed io, a mia volta, possa tornare confermato nella professione di fede e nell’annuncio missionario» ha concluso Santoro.
Tale insegna, concessa a 44 arcivescovi (di cui tre solo italiani) che governano le diocesi metropolitane, è costituita da una fascia di lana incrociata da porre sulle spalle e vuole rappresentare il legame di fedeltà tra la sede di Pietro e il vescovo, buon pastore e Agnello crocifisso per la salvezza dell’umanità .
Monsignor Santoro, accompagnato da una delegazione di circa mille fedeli tarantini tra cui il sindaco Stefà no e il presidente della provicia Florido, ha sottolineato come il pallio sia «un dono che chiama in causa la mia volontà e tutte le mie forze perché la mia parola nell’insegnamento, come pastore tarantino, affiori sempre da un principio di unità e di fedeltà al vescovo di Roma».
Il vescovo, quindi, ha voluto portare al Papa «l’immagine viva della Chiesa di Taranto, diversa dalla Chiesa raccontata e infangata negli ultimi tempi consegnando tutte le persone che in questi mesi ho visitato e incontrato nelle periferie e nelle industrie, come i disoccupati. gli ammalati, i giovani delle nostre scuole, i carcerati che proprio in questi giorni affrontano condizioni difficilissime di detenzione, i senza tetto, le famiglie toccate dal lutto».
«Consegno questa Chiesa bella, santa e peccatrice al Successore di Pietro perché la benedica, la confermi nella fede ed io, a mia volta, possa tornare confermato nella professione di fede e nell’annuncio missionario» ha concluso Santoro.