BARI. Livelli record per la disoccupazione in Italia. Ma se a maggio 2012 il numero dei senza lavoro si è ridotto dello 0,1% rispetto allo scorso aprile - attestandosi dunque al 10,1% - a lasciare sgomenti è invece il tasso di disoccupazione dei giovani italiani (15-24 anni) pari al 36,2%, in aumento di 0,9 punti percentuali su aprile 2012. In altri termini, poco meno di quattro giovani su dieci cercano lavoro, ma senza esito positivo.
Lo stesso Istituto di statistica definisce tale dato come il più alto dal quarto trimestre 1992. Sulla scia dei dati nazionali, anche il Mezzogiorno registra l’ennesimo picco negativo. In Puglia, impensierisce molto il dato sulla disoccupazione dei 15-24enni, in continua crescita. A maggio tale indice ha raggiunto quota 39,7% (+0,4% su aprile).
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari sottolinea come “si stia respirando un clima di forte sfiducia da parte dei giovani della Puglia, sintomo di come il macigno della crisi stia finendo sempre più sulle loro spalle. In quest’ottica è grave, nonché emblematica, la tendenza che vede numerosi talenti abbandonare la nostra regione verso nuovi mercati, consegnando quindi la Puglia ad un futuro sempre più povero, sempre più incerto.
Sono necessari immediati investimenti in istruzione e ricerca per poter garantire un futuro degno di tal nome ai nostri giovani. Bisogna raggiungere ciò che oggi sembra un miraggio, ovvero la stabilità occupazionale, onde evitare che il rischio della perdita delle generazioni diventi realtà”.
Lo stesso Istituto di statistica definisce tale dato come il più alto dal quarto trimestre 1992. Sulla scia dei dati nazionali, anche il Mezzogiorno registra l’ennesimo picco negativo. In Puglia, impensierisce molto il dato sulla disoccupazione dei 15-24enni, in continua crescita. A maggio tale indice ha raggiunto quota 39,7% (+0,4% su aprile).
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari sottolinea come “si stia respirando un clima di forte sfiducia da parte dei giovani della Puglia, sintomo di come il macigno della crisi stia finendo sempre più sulle loro spalle. In quest’ottica è grave, nonché emblematica, la tendenza che vede numerosi talenti abbandonare la nostra regione verso nuovi mercati, consegnando quindi la Puglia ad un futuro sempre più povero, sempre più incerto.
Sono necessari immediati investimenti in istruzione e ricerca per poter garantire un futuro degno di tal nome ai nostri giovani. Bisogna raggiungere ciò che oggi sembra un miraggio, ovvero la stabilità occupazionale, onde evitare che il rischio della perdita delle generazioni diventi realtà”.