ROMA. “C'è un'aria di furore ideologico contro le forze armate che non mi spiego. Le Forze Armate possono essere più piccole, ma non meno efficienti. Altrimenti si fa prima a chiuderle”. Così il Ministro della Difesa Giampaolo di Paola in un'intervista al Corriere della Sera.
“Veniamo da un taglio da 1.5 miliardi che era presente nella precedente Legge di Stabilità del 2012. Siamo l'unica amministrazione che ha avuto un'attenzione così marcata. E' su questa riduzione già pesante che si innesta la Spending Review”. E riguardo alla polemica sui finanziamenti agli aerei caccia F35, dichiara: “Già ridotto da 130 a 90. Ora io dico: le Forze Armate si chiamano così perché dispongono di un armamento per svolgere il loro compito. E il nostro, come paese della Nato, è quello di essere corresponsabile delle risposte che la comunità internazionale dà alla crisi. Una missione che il Parlamento ha approvato”.
“I nostri aerei – conclude il ministro – vanno rinnovati e nel programma degli Jfs, in cui siamo entrati nel 1997, abbiamo investito risorse significative. A Cameri c'è un polo di assemblaggio che non ha eguali se non negli Usa, dove i Jfs vengono prodotti. Se dovessimo chiudere tutto butteremmo via enormi investimenti mettendo a rischio 10 mila posti di lavoro e ammazzeremmo il futuro tecnologico di Finmeccanica”.
"Quello che il ministro Di Paola chiama 'furore ideologico'contro le Forze Armate non è altro che buon senso. Lo shopping degli F35 è una spesa inutile e insostenibile, specie in un momento in cui il governo chiede sacrifici smisurati ai cittadini". Lo dichiara Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama, che dice: "L'Italia dei Valori dice no alla scelta di acquistare i cacciabombardieri per responsabilità nei confronti degli italiani, non si tratta certo di una velleità di pacifisti imbelli dell'ultima ora. Il governo, invece, preferisce andare avanti per la sua strada: meglio tagliare su pensioni, scuola, sanità, assistenza sociale e servizi ai cittadini. Per non parlare degli esodati, che sono ancora in attesa di risposta da parte dell'esecutivo.
Decidere di gettare al vento 15 mld di euro, più il costo del carburante, è miope e incomprensibile, soprattutto per uno Stato dotato di una Carta Costituzionale il cui cardine è proprio il ripudio alla guerra.
Il ministro Di Paola dovrebbe mettere da parte l'arroganza e allargare un po' di più i suoi orizzonti: gli F35 servono alle lobby dell'industria bellica, non certo all'Italia e agli italiani. Purtroppo - conclude Belisario - scegliere un militare come ministro della difesa è stato un grossolano errore".
“Veniamo da un taglio da 1.5 miliardi che era presente nella precedente Legge di Stabilità del 2012. Siamo l'unica amministrazione che ha avuto un'attenzione così marcata. E' su questa riduzione già pesante che si innesta la Spending Review”. E riguardo alla polemica sui finanziamenti agli aerei caccia F35, dichiara: “Già ridotto da 130 a 90. Ora io dico: le Forze Armate si chiamano così perché dispongono di un armamento per svolgere il loro compito. E il nostro, come paese della Nato, è quello di essere corresponsabile delle risposte che la comunità internazionale dà alla crisi. Una missione che il Parlamento ha approvato”.
“I nostri aerei – conclude il ministro – vanno rinnovati e nel programma degli Jfs, in cui siamo entrati nel 1997, abbiamo investito risorse significative. A Cameri c'è un polo di assemblaggio che non ha eguali se non negli Usa, dove i Jfs vengono prodotti. Se dovessimo chiudere tutto butteremmo via enormi investimenti mettendo a rischio 10 mila posti di lavoro e ammazzeremmo il futuro tecnologico di Finmeccanica”.
"Quello che il ministro Di Paola chiama 'furore ideologico'contro le Forze Armate non è altro che buon senso. Lo shopping degli F35 è una spesa inutile e insostenibile, specie in un momento in cui il governo chiede sacrifici smisurati ai cittadini". Lo dichiara Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama, che dice: "L'Italia dei Valori dice no alla scelta di acquistare i cacciabombardieri per responsabilità nei confronti degli italiani, non si tratta certo di una velleità di pacifisti imbelli dell'ultima ora. Il governo, invece, preferisce andare avanti per la sua strada: meglio tagliare su pensioni, scuola, sanità, assistenza sociale e servizi ai cittadini. Per non parlare degli esodati, che sono ancora in attesa di risposta da parte dell'esecutivo.
Decidere di gettare al vento 15 mld di euro, più il costo del carburante, è miope e incomprensibile, soprattutto per uno Stato dotato di una Carta Costituzionale il cui cardine è proprio il ripudio alla guerra.
Il ministro Di Paola dovrebbe mettere da parte l'arroganza e allargare un po' di più i suoi orizzonti: gli F35 servono alle lobby dell'industria bellica, non certo all'Italia e agli italiani. Purtroppo - conclude Belisario - scegliere un militare come ministro della difesa è stato un grossolano errore".