TARANTO. "E' un provvedimento estremamente sofferto e la sofferenza si coglie in ogni rigo". Lo ha detto il procuratore generale di Lecce, Giuseppe Vignola, illustrando in una conferenza stampa a Taranto il decreto di sequestro di sei impianti dell'area a caldo dell'Ilva e quello di arresto di otto persone. Alla conferenza stampa partecipano anche il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Lecce-sezione di Taranto, Ciro Saltalamacchia, magistrati del pool di tutela ambientale della Procura di Taranto e i vertici dei carabinieri del comando provinciale di Taranto e del Noe di Lecce.
"Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c'era altra strada se non il sequestro, non c'era possibilità di adottare altri provvedimenti". Ha sottolineato il pg di Lecce. L'Ilva "mentre di giorno rispettava le prescrizioni imposte, di notte le violava", e questo "é confermato da rilievi fotografici eseguiti per 40 giorni nel corso dell'inchiesta". Vignola ha aggiunto che "l'azienda non può fare una 'imbiancata' o interventi di facciata".
"Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c'era altra strada se non il sequestro, non c'era possibilità di adottare altri provvedimenti". Ha sottolineato il pg di Lecce. L'Ilva "mentre di giorno rispettava le prescrizioni imposte, di notte le violava", e questo "é confermato da rilievi fotografici eseguiti per 40 giorni nel corso dell'inchiesta". Vignola ha aggiunto che "l'azienda non può fare una 'imbiancata' o interventi di facciata".