BARI. Il Consigliere regionale PdL Nino Marmo, Vicepresidente del Consiglio regionale, in un’interrogazione a risposta scritta al Presidente della Regione ed all’Assessore delegato alle foreste, ha evidenziato che: “nell’arco di due giornate si è consumato l’ennesimo disastro ambientale in Puglia con l’incendio del bosco di “Acquatetta” situato tra gli abitati di Minervino Murge e Spinazzola. L’incendio, caratterizzato da fiamme veramente pericolose da far richiedere l’intervento del 118 a causa dell’intossicazione di un operaio che lavorava in zona, ha interessato una vasta area boschiva (circa 1.100 ettari) situata nel perimetro del Parco dell’Alta Murgia. Anche in questa occasione la mancata pulizia del sottobosco ha sicuramente favorito lo svilupparsi delle fiamme rendendo quasi irraggiungibili lunghi tratti delle zone interessate dall’incendio.”
A tal riguardo l’interrogante non può non considerare che “l’Arif è preposta alla messa in sicurezza del patrimonio boschivo regionale dovendo assicurare tra l’altro: 1) la ripulitura delle fasce perimetrali alle aree boscate; 2) la riduzione del carico di combustibile con l’allontanamento del materiale legnoso al suolo; 3) il ripristino della viabilità forestale; 4) il ripristino della funzionalità delle fasce tagliafuoco.”
“Con varie deliberazioni del Direttore Generale dell’Arif – prosegue Marmo - è stato prorogato il contratto dei lavoratori ex SMA, da affiancare agli operai forestali, per garantire i sopra richiamati servizi. Pertanto, in presenza dell’ennesimo incendio, l’Arif ha la responsabilità oggettiva di quanto sta accadendo in Puglia.”
Il Vicepresidente del Consiglio regionale chiede pertanto di conoscere: “1) quale è il numero esatto dei dipendenti utilizzati dall’Arif per la manutenzione dei boschi e per la prevenzione degli incendi; 2)quale è stata l’attività svolta dall’Arif nell’opera di messa in sicurezza del bosco di ‘Acquatetta’; 3) quali provvedimenti si intendono adottare nei confronti di chi è oggettivamente responsabile di tali disastri”.
A tal riguardo l’interrogante non può non considerare che “l’Arif è preposta alla messa in sicurezza del patrimonio boschivo regionale dovendo assicurare tra l’altro: 1) la ripulitura delle fasce perimetrali alle aree boscate; 2) la riduzione del carico di combustibile con l’allontanamento del materiale legnoso al suolo; 3) il ripristino della viabilità forestale; 4) il ripristino della funzionalità delle fasce tagliafuoco.”
“Con varie deliberazioni del Direttore Generale dell’Arif – prosegue Marmo - è stato prorogato il contratto dei lavoratori ex SMA, da affiancare agli operai forestali, per garantire i sopra richiamati servizi. Pertanto, in presenza dell’ennesimo incendio, l’Arif ha la responsabilità oggettiva di quanto sta accadendo in Puglia.”
Il Vicepresidente del Consiglio regionale chiede pertanto di conoscere: “1) quale è il numero esatto dei dipendenti utilizzati dall’Arif per la manutenzione dei boschi e per la prevenzione degli incendi; 2)quale è stata l’attività svolta dall’Arif nell’opera di messa in sicurezza del bosco di ‘Acquatetta’; 3) quali provvedimenti si intendono adottare nei confronti di chi è oggettivamente responsabile di tali disastri”.
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