BARI. La politica agricola comunitaria 2014-2020 e gli scenari per la Puglia: si è svolto oggi a Bari, presso l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, un seminario nazionale di approfondimento sulle regole, gli strumenti, le risorse finanziarie che si stanno definendo per il sostegno e sviluppo dell’agricoltura dei 27 Stati dell’Unione Europea si è svolto.
A fare gli onori di casa l’Assessore Dario Stefàno che ha concluso il dibattito al quale hanno preso parte il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo de Castro, Giuseppe Blasi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, i rappresentanti delle altre Regioni italiane e del partenariato socio economico. Durante il seminario sono stati esaminati i dati relativi alle filiere produttive pugliesi e ai pagamenti diretti, sulla base delle analisi svolte dall’ Istituto Agronomico Mediterraneo (IAMB) per valutare gli effetti che la nuova PAC avrà sul settore agricolo.
La giornata è stata anche occasione per discutere del nuovo Programma di Sviluppo Rurale (PSR), strumento di sostegno agli investimenti nelle imprese agricole e nei territori rurali. L’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), indicate le principali novità, ha sottolineato l’esigenza già di fonte normativa di definire un PSR fortemente in relazione con gli altri strumenti di finanziamento e sviluppo Comunitari, quali i Programmi Operativi Regionali per la formazione, lo sviluppo regionale e la pesca.
“Continuiamo a lavorare, coordinando il sistema delle Regioni – ha detto l’assessore Stefàno - per rafforzare la posizione del Governo nazionale e supportare l'attività dei nostri parlamentari europei che dovranno sostenere la posizione nazionale sugli emendamenti alle bozze di regolamento. Siamo fiduciosi che gli effetti temuti possano essere mitigati dall'azione collettiva che responsabilmente stanno svolgendo le Regioni e che si giunga così alla definizione di una PAC 2014-2020 effettivamente rispondente ai bisogni della collettività europea e alla esigenza di rafforzare un patrimonio, inestimabile, quale quello del sistema delle imprese agricole nella loro pluralità di funzione non surrogabili da altri. Il cibo, il territorio, la cultura, il paesaggio debbono essere difesi e valorizzati anche perché hanno una strategicità pari se non superiore all’energia”.
“Fattori irrinunciabili – ha proseguito Stefàno - per una agricoltura vitale e un ricambio generazionale sarà puntare sulla redditività di impresa e sulla qualità della vita nelle aree rurali. Una redditività che deve essere figlia delle scelte di impresa, di un mercato meno dominante e più dominato, di politiche di sistema e di accompagnamento, di infrastrutturazione fisica dove necessario, di capitale umano e di condizioni di contesto. E’ necessario agire su molti fronti: il primo è una nuova Programmazione per lo sviluppo rurale più adattabile, meno figlia della tecnocrazia, più ambiziosa negli obiettivi e più coraggiosa nelle scelte. Serve, in questa direzione, rafforzare i processi di aggregazione dell’offerta, di qualificazione delle produzioni, di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio, in Puglia penso agli olivi monumentali. Infine, bisogna evitare la deriva “insulare” dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, attraverso una maggiore integrazione tra gli strumenti, consentendo alla politica di settore di essere anche di territorio e viceversa”.
Nel suo intervento il Presidente De Castro ha posto l’attenzione sui prossimi lavori del Parlamento Europeo che, grazie alla nuova procedura di codecisione, consentono di raccogliere molte delle sollecitazioni pervenute attraverso seimila emendamenti presentati.
A fare gli onori di casa l’Assessore Dario Stefàno che ha concluso il dibattito al quale hanno preso parte il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo de Castro, Giuseppe Blasi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, i rappresentanti delle altre Regioni italiane e del partenariato socio economico. Durante il seminario sono stati esaminati i dati relativi alle filiere produttive pugliesi e ai pagamenti diretti, sulla base delle analisi svolte dall’ Istituto Agronomico Mediterraneo (IAMB) per valutare gli effetti che la nuova PAC avrà sul settore agricolo.
La giornata è stata anche occasione per discutere del nuovo Programma di Sviluppo Rurale (PSR), strumento di sostegno agli investimenti nelle imprese agricole e nei territori rurali. L’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), indicate le principali novità, ha sottolineato l’esigenza già di fonte normativa di definire un PSR fortemente in relazione con gli altri strumenti di finanziamento e sviluppo Comunitari, quali i Programmi Operativi Regionali per la formazione, lo sviluppo regionale e la pesca.
“Continuiamo a lavorare, coordinando il sistema delle Regioni – ha detto l’assessore Stefàno - per rafforzare la posizione del Governo nazionale e supportare l'attività dei nostri parlamentari europei che dovranno sostenere la posizione nazionale sugli emendamenti alle bozze di regolamento. Siamo fiduciosi che gli effetti temuti possano essere mitigati dall'azione collettiva che responsabilmente stanno svolgendo le Regioni e che si giunga così alla definizione di una PAC 2014-2020 effettivamente rispondente ai bisogni della collettività europea e alla esigenza di rafforzare un patrimonio, inestimabile, quale quello del sistema delle imprese agricole nella loro pluralità di funzione non surrogabili da altri. Il cibo, il territorio, la cultura, il paesaggio debbono essere difesi e valorizzati anche perché hanno una strategicità pari se non superiore all’energia”.
“Fattori irrinunciabili – ha proseguito Stefàno - per una agricoltura vitale e un ricambio generazionale sarà puntare sulla redditività di impresa e sulla qualità della vita nelle aree rurali. Una redditività che deve essere figlia delle scelte di impresa, di un mercato meno dominante e più dominato, di politiche di sistema e di accompagnamento, di infrastrutturazione fisica dove necessario, di capitale umano e di condizioni di contesto. E’ necessario agire su molti fronti: il primo è una nuova Programmazione per lo sviluppo rurale più adattabile, meno figlia della tecnocrazia, più ambiziosa negli obiettivi e più coraggiosa nelle scelte. Serve, in questa direzione, rafforzare i processi di aggregazione dell’offerta, di qualificazione delle produzioni, di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio, in Puglia penso agli olivi monumentali. Infine, bisogna evitare la deriva “insulare” dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, attraverso una maggiore integrazione tra gli strumenti, consentendo alla politica di settore di essere anche di territorio e viceversa”.
Nel suo intervento il Presidente De Castro ha posto l’attenzione sui prossimi lavori del Parlamento Europeo che, grazie alla nuova procedura di codecisione, consentono di raccogliere molte delle sollecitazioni pervenute attraverso seimila emendamenti presentati.