La replica di Lombardo: Confindustria, Cisl e Udc i veri nemici della Sicilia

PALERMO. Sarebbero Confindustria, Udc e Cisl i nemici dell'autonomia siciliana indicati da Raffaele Lombardo, messo ieri all'angolo da una lettera del premier Mario Monti che di fatto lo 'sfiducia' da presidente della Regione Siciliana. "C'e' un attacco spietato all'autonomia, un attacco spietato che parte soprattutto dall'Udc che non vede l'ora di rimettere le mani sulla Sicilia che ha governato per molti anni, dal 2001 al 2008. Oggi l'Udc vorrebbe riconquistarsi una verginita'.

"Ma non mi dicano i rappresentanti di quel partito, sia nazionale che regionale, che non sapevano cosa succedeva in Sicilia: di quanta gente si assumeva nella formazione o cosa voleva dire il piano dei termovalorizzatori, perche' sappiamo che lo sapevano e chiaramente lo diremo ai quattro venti durante la campagna elettorale che quando sara' il momento di farla sara' molto, molto interessante" scrive sul suo blog il governatore siciliano. E la "morte dell'autonomia la vuole anche Confindustria" per Lombardo, "eppure mi pare che, non vorrei sbagliarmi, abbia qualche rappresentante all'interno del governo regionale.

"E non parliamo di qualche sindacato, come la Cisl, che non fa altro che amplificare le parole di Confindustria, "vista la stretta parentela che la lega all'associazione degli industriali". Se il governo centrale, e' la tesi del governatore, desse le risorse che spettano all'Isola, "diverse centinaia di milioni di euro, non avremmo problemi di liquidita' neppure oggi: le anticipazione di fondi fas, la premialita' della sanita' che non ci viene trasferita. La sola verita' e' che abbiamo avviato una rivoluzione che non sta bene agli apparati, al potere centrale, ai padroni di oggi ed ai nostalgici di ieri. Ma noi andremo avanti per difendere gli interessi dei siciliani finche' Dio vorra'".

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