FRANCOFORTE. L'espansione economica resta debole nell'area dell'euro, in un contesto di maggiore incertezza che grava sul clima di fiducia. E' il quadro certo non roseo tracciato dalla Bce nel suo bollettino mensile, successivo alla riunione del Consiglio Direttivo dove e' stato deciso un taglio dei tassi di interesse dello 0,25% a fronte di un "ulteriore attenuarsi delle pressioni inflazionistiche" e del "concretizzarsi di alcuni rischi al ribasso individuati in precedenza per le prospettive di crescita dell'area dell'euro". Le tensioni sul debito e l'alta disoccupazione sono tra i fattori che freneranno la ripresa nell'eurozona. E' quanto afferma la Bce.
"Gli indicatori relativi al secondo trimestre segnalano un nuovo indebolimento dell'espansione economica e una maggiore incertezza", si legge nel bollettino, "su un orizzonte temporale piu' lungo, il Consiglio direttivo si attende che l'economia dell'area euro registri una graduale ripresa, il cui vigore sarebbe tuttavia smorzato da una serie di fattori.
"In particolare, vi e' l'aspettativa che la dinamica di fondo della crescita risenta delle tensioni in alcuni mercati del debito sovrano dell'area e del loro impatto sulle condizioni di credito, nonche' del processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dell'elevata disoccupazione".
"Gli indicatori relativi al secondo trimestre segnalano un nuovo indebolimento dell'espansione economica e una maggiore incertezza", si legge nel bollettino, "su un orizzonte temporale piu' lungo, il Consiglio direttivo si attende che l'economia dell'area euro registri una graduale ripresa, il cui vigore sarebbe tuttavia smorzato da una serie di fattori.
"In particolare, vi e' l'aspettativa che la dinamica di fondo della crescita risenta delle tensioni in alcuni mercati del debito sovrano dell'area e del loro impatto sulle condizioni di credito, nonche' del processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dell'elevata disoccupazione".
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Economia