BARI. La liquidazione delle disciolte Comunità montane, attualmente commissariate è ormai prossima. Il percorso è stato messo a punto da un emendamento sostitutivo del disegno di legge che in forma molto più semplificata del precedente testo, assegna le 54 unità del personale delle sei comunità montane soppresse, all’ARIF (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), cui sono anche assegnate le funzioni ed i compiti in materia di lotta agli incendi boschivi, oltre che le attività in materia di impianti irrigui.
Il testo è stato illustrato dall’assessore Marida Dentamaro che in VII Commissione (Affari generali) ha spiegato come il ricorso a procedure più snelle sia stato sollecitato dalla stessa Commissione, anche a fronte della mancata disponibilità dei Comuni aderenti alle disciolte Comunità a costituire organismi alternativi (Unioni dei Comuni) e ad accettare il transito delle unità lavorative.
Beni mobili ed immobili (boschi, masserie, pozzi irrigui, acquedotti rurali ed altro) che l’assessore Dentamaro ha definito cospicui per consistenza e valore, vengono acquisiti al patrimonio della Regione che succede in tutti i giudizi attivi e passivi ed in tutti i rapporti non ancora esauriti ed esistenti in capo alle Comunità montane. Funzioni e compiti connessi alla promozione dello sviluppo socio-economico ed alla valorizzazione del territorio montano, vengono trasferiti ai comuni già appartenenti alle Comunità, destinatari delle risorse finanziarie definite per via legislativa.
Le procedure di liquidazione individuate prevedono che i Commissari dei Consorzi, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, consegnino gli elenchi delle attività esistenti, dei procedimenti amministrativi in corso, dei dipendenti distinti per categoria di appartenenza e tipologia contrattuale, dei giudizi pendenti, i libri contabili, unitamente al conto gestionale relativo al periodo successivo all’ultimo bilancio ed all’inventario dei beni mobili ed immobili, contenente l’indicazione per ciascun bene dell’eventuale esistenza di vincoli di destinazione d’uso.
Nei successivi sessanta giorni, la Giunta regionale procede al trasferimento presso l’ARIF del personale (si tratta per lo più di unità amministrative) che mantiene posizione giuridica ed economica ed anzianità di servizio maturata all’atto del trasferimento.
La Commissione ha convenuto sull’opportunità di giungere in tempi brevi all’approvazione del testo in discussione, cosa che avverrà presumibilmente già nel corso della prossima seduta, al termine dell’audizione dei rappresentanti dell’UNCEM.
Nelle prossime ore l’assessore Dentamaro si è impegnata a far pervenire a tutti i componenti della commissione gli elementi necessari affinché possano formarsi un quadro realistico della situazione patrimoniale, delle attività e delle passività di ciascuna delle Comunità montane soppresse.
Il testo è stato illustrato dall’assessore Marida Dentamaro che in VII Commissione (Affari generali) ha spiegato come il ricorso a procedure più snelle sia stato sollecitato dalla stessa Commissione, anche a fronte della mancata disponibilità dei Comuni aderenti alle disciolte Comunità a costituire organismi alternativi (Unioni dei Comuni) e ad accettare il transito delle unità lavorative.
Beni mobili ed immobili (boschi, masserie, pozzi irrigui, acquedotti rurali ed altro) che l’assessore Dentamaro ha definito cospicui per consistenza e valore, vengono acquisiti al patrimonio della Regione che succede in tutti i giudizi attivi e passivi ed in tutti i rapporti non ancora esauriti ed esistenti in capo alle Comunità montane. Funzioni e compiti connessi alla promozione dello sviluppo socio-economico ed alla valorizzazione del territorio montano, vengono trasferiti ai comuni già appartenenti alle Comunità, destinatari delle risorse finanziarie definite per via legislativa.
Le procedure di liquidazione individuate prevedono che i Commissari dei Consorzi, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, consegnino gli elenchi delle attività esistenti, dei procedimenti amministrativi in corso, dei dipendenti distinti per categoria di appartenenza e tipologia contrattuale, dei giudizi pendenti, i libri contabili, unitamente al conto gestionale relativo al periodo successivo all’ultimo bilancio ed all’inventario dei beni mobili ed immobili, contenente l’indicazione per ciascun bene dell’eventuale esistenza di vincoli di destinazione d’uso.
Nei successivi sessanta giorni, la Giunta regionale procede al trasferimento presso l’ARIF del personale (si tratta per lo più di unità amministrative) che mantiene posizione giuridica ed economica ed anzianità di servizio maturata all’atto del trasferimento.
La Commissione ha convenuto sull’opportunità di giungere in tempi brevi all’approvazione del testo in discussione, cosa che avverrà presumibilmente già nel corso della prossima seduta, al termine dell’audizione dei rappresentanti dell’UNCEM.
Nelle prossime ore l’assessore Dentamaro si è impegnata a far pervenire a tutti i componenti della commissione gli elementi necessari affinché possano formarsi un quadro realistico della situazione patrimoniale, delle attività e delle passività di ciascuna delle Comunità montane soppresse.
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