BARI. “Rischio tumori per i pazienti a cui sia stata impiantata una marca particolare di artoprotesi anca. È la grave denuncia del Codacons di Lecce, l'associazione di tutela del consumatore, che denuncia il grave ritardo della Regione Puglia e di tutte le ASL nel contattare immediatamente i pazienti pugliesi a cui sia stata impiantata la protesi sotto accusa (almeno una ventina nella sola provincia di Lecce)”.
Una denuncia grave, sulla quale interviene il consigliere della Regione Puglia e Presidente di Moderati e Popolari, Antonio Buccoliero, che ha inviato un'interrogazione urgente a risposta scritta all'assessore regionale alla Sanità .
“Quello alla salute – dichiara Buccoliero – è un diritto sacrosanto, che deve essere tutelato e garantito, mettendo in campo tutte le procedure per salvaguardare i cittadini, soprattutto quando all'orizzonte si profila la minaccia di contrarre una patologia grave come il tumore. La denuncia del Codacons di Lecce su un presunto ritardo, in merito a questa delicata vicenda, da parte della Regione e delle ASL è estremamente grave e merita risposte immediate”.
Scrive Buccoliero:
Premesso che:
Secondo quanto reso noto, con una nota ufficiale, dal Codacons di Lecce, sarebbero pervenute all'associazione di tutela dei diritti degli utenti del servizio sanitario nazionale e/o regionale per la Puglia alcune segnalazioni riguardanti l’effettuazione, da parte di strutture sanitarie pugliesi sia pubbliche che in convenzione, di interventi di artoprotesi anca con l’utilizzazione di protesi che possono produrre scollamenti delle componenti, sacche di liquido, dislocazione, sensibilizzazione al metallo, dolore e, soprattutto, emissioni di ioni cobalto che interagendo con i tessuti molli possono produrre l’insorgenza di patologie cancerogene;
Ci si riferisce alle protesi anca de Puy ASR tm ed al Sistema acetabolare ASR tm XL, che ormai da tempo sono stati ritirati dal mercato proprio per la pericolosità accertata dalla stessa casa costruttrice;
Sempre secondo la nota diffusa dal Codacons, nella sola provincia di Lecce, sarebbero una ventina i pazienti a cui sarebbero state impiantate le suddette protesi;
Il Ministero della Difesa ha già da tempo emesso una ordinanza rivolta a tutte le strutture sanitarie interessate, affinché procedano a contattare le persone cui sia stata installata una protesi oggetto del richiamo stesso, al fine di sottoporre le stesse alle procedure protocollari previste dalla Johnson & Johnson.;
Visto che:
Ad oggi, per quanto è dato sapere, nessuno dei pazienti è stato contattato e certamente nessuno dei pazienti è stato sottoposto alle procedure di verifica e controllo previste ed indicate dal Ministero della Salute;
In questa situazione, il Codacons territoriale di Lecce avrebbe diffidato la Regione Puglia e tutte le ASL operanti in Regione dal contattare immediatamente tutti i pazienti interessati al fine di procedere alle tempestive verifiche del caso ed alle procedure di controllo sanitario, al fine di accertare se sia necessario o meno procedere alla sostituzione degli impianti.
l’interrogante si rivolge all’assessore alle Salute per sapere:
- Se trovi piena conferma la notizia diffusa dal Codacons e diffusa dalla stampa locale;
- Nel caso di piena conferma, a cosa siano da imputare le mancate procedure di controllo sanitario e il mancato richiamo dei pazienti portatori delle protesi incriminate;
- Se sia stiano mettendo in moto tutte le risorse necessarie per ovviare a questa grave situazione, procedendo a garantire quel sacrosanto diritto alla salute, che non può e non deve essere mai trascurato, specie quando all'orizzonte si profila la minaccia di gravi patologie come il tumore.