Rai: fumata nera negli scrutini di ieri sera su Cda. Oggi nuovo voto

di Redazione. Fumata nera per gli scrutini Rai andati a vuoto nella serata di ieri. La commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai e' stata riconvocata oggi, per la terza volta, alle 13,30 per un ulteriore scrutinio che dovrebbe eleggere i sette componenti del Cda del servizio pubblico di nomina parlamentare da affiancare ad Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi, presidente e direttore generale indicati dal governo.

La prima ha inoltre bisogno di ricevere un voto di gradimento da parte dei membri della Vigilanza, mentre Gubitosi non fara' parte del Cda a differenza di Marco Pinto, indicato dal Ministero del Tesoro come azionista della Rai.

Ieri sera alle 20, quando iniziavano le prime operazioni di voto, la Lega Nord, con Davide Caparini, capogruppo in commissione, confermava l' indicazione della scheda bianca per se' e i suoi due colleghi che fanno parte della Vigilanza. A cambiare posizione era invece l'Idv, dopo aver annunciato per settimane la non partecipazione al voto come protesta per il metodo lottizzatorio di elezione del Cda. Dopo la dichiarazione del leader dell'Idv, le previsioni sul voto dei quaranta membri della Vigilanza erano a favore del centrosinistra che poteva eleggere con alleanze trasversali quattro consiglieri su sette.

Da qui il successivo attivismo di Alessio Butti, capogruppo del Pdl in Vigilanza, per evitare la debacle e convincere i parlamentari del Carroccio a cambiare posizione.

La pressione sull'ex partner di governo aveva successo e la Lega Nord cambiava posizione. Anche perche' c'era stata una telefonata tra Silvio Berlusconi e Roberto Maroni che aveva trovato l'accordo sul nome di Luisa Todini, imprenditrice, ex parlamentare europea di Forza Italia.

Caparini era smentito. Al Pdl non e' stata pero' sufficiente l'intesa con il Carroccio per eleggere la maggioranza dei sette consiglieri.

Alla prima votazione in Vigilanza, poi annullata, Luisa Todini, Guglielmo Rositani, Antonio Verro - i candidati di Pdl e Carroccio - hanno ottenuto cinque voti ciascuno, mentre Antonio Pilati, altro candidato del centrodestra, quattro.

Cinque voti a testa anche per Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi (votati dal Pd), Rodolfo De Laurentiis (votato dai tre commissari dell'Udc piu' Riccardo Milana dell' Api e Luciano Sardelli del Gruppo misto), e Flavia Nardelli. L'esito era un quattro a tre a sfavore di Pdl e Lega Nord.

Al secondo scrutinio, secondo quanto riferito da Perina e Melandri, uno dei cinque voti a favore di Flavia Nardelli e' diventato una scheda bianca. In base al regolamento, la parita' a quattro voti per Nardelli e Pilati per il settimo posto nel Cda determinava l'annullamento anche del secondo scrutinio. Invece di un ballottaggio tra Nardelli e Pilati, si dovra' rivotare per l'intero Cda.

''L'accordo tra Pdl e Lega deve aver deluso qualcuno del Pdl che ha votato prima per Nardelli e poi scheda bianca'', e' l'opinione di Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in Vigilanza.

''Nel centrosinistra evidentemente sanno chi ha votato scheda bianca. La prima votazione si e' svolta in un clima surreale, perche' il Pd controllava tutti i voti del suo gruppo'', replica Alessio Butti, capogruppo del Pdl. ''Il Pdl votava con scheda aperta per far vedere ai leghisti il voto a favore di Todini'', e' la controreplica di Morri.

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