TARANTO. “Riguardo all’incontro ‘Il Mezzogiorno risorsa del Paese ripartiamo dai sindaci’ organizzato a Bari nei giorni scorsi dall’Italia dei Valori, nella cornice di Villa Romanazzi Carducci, e che ha visto la presenza di Antonio Di Pietro ed i tre sindaci simbolo del Mezzogiorno: Michele Emiliano, Luigi De Magistris e Leoluca Orlando, reputo si debbano fare alcune considerazioni di carattere politico.
È chiaro che il messaggio trapelato dall’evento riguarda il fatto di esaudire, nel governo della cosa pubblica, in primis le istanze del popolo, come è chiaro che in particolare il sindaco assurge a ruolo prioritario proprio perché espressione diretta del gradimento popolare, eletto, nella migliore delle ipotesi, per un suo proprio modus operandi condiviso dagli elettori.
Tutto ciò è in perfetta sintonia con quanto fino oggi ho sempre ribadito durante la mia esperienza politica cioè che la politica deve calarsi nei territori e creare le condizioni affinché ci sia un dialogo diretto con la gente, dando risposte alle istanze non personalistiche ma riguardanti la comunità e pertanto condivido appieno il monito lanciato da De Magistris : ‘se il disagio sociale diventa guerra civile io mi metto dalla parte di chi protesta’.
Il piglio dell’Italia dei Valori teso appunto a suffragare una operazione di questa natura lo condivido auspicando che possa persistere e consolidarsi come azione, considerato che alla luce di quanto accaduto durante le recenti amministrative l’Italia dei Valori non ha saputo sempre decifrare al meglio le esigenze dei cittadini, specie in territori strategici per motivi di economia nazionale o lì dove la politica necessitava di significati maggiormente positivi.
Se questo è il pensiero ‘nuovo’ mi chiedo: da chi è realmente sposato? È suffragato solo dall’Italia dei Valori? È promosso da un insieme di gruppi politici o partiti che si riconoscono attorno a Vendola? Da chi altro può essere sostenuto come prospettiva politica?
Sicuramente non si potrà fare a meno dall’essere guardinghi affinché lo sfoggio di novità non rappresenti un mero cambiamento di slogan, un abito nuovo, appannaggio dei personaggi e della politica di sempre”.
Così il Consigliere regionale de L’Italia dei valori, Patrizio Mazza.
È chiaro che il messaggio trapelato dall’evento riguarda il fatto di esaudire, nel governo della cosa pubblica, in primis le istanze del popolo, come è chiaro che in particolare il sindaco assurge a ruolo prioritario proprio perché espressione diretta del gradimento popolare, eletto, nella migliore delle ipotesi, per un suo proprio modus operandi condiviso dagli elettori.
Tutto ciò è in perfetta sintonia con quanto fino oggi ho sempre ribadito durante la mia esperienza politica cioè che la politica deve calarsi nei territori e creare le condizioni affinché ci sia un dialogo diretto con la gente, dando risposte alle istanze non personalistiche ma riguardanti la comunità e pertanto condivido appieno il monito lanciato da De Magistris : ‘se il disagio sociale diventa guerra civile io mi metto dalla parte di chi protesta’.
Il piglio dell’Italia dei Valori teso appunto a suffragare una operazione di questa natura lo condivido auspicando che possa persistere e consolidarsi come azione, considerato che alla luce di quanto accaduto durante le recenti amministrative l’Italia dei Valori non ha saputo sempre decifrare al meglio le esigenze dei cittadini, specie in territori strategici per motivi di economia nazionale o lì dove la politica necessitava di significati maggiormente positivi.
Se questo è il pensiero ‘nuovo’ mi chiedo: da chi è realmente sposato? È suffragato solo dall’Italia dei Valori? È promosso da un insieme di gruppi politici o partiti che si riconoscono attorno a Vendola? Da chi altro può essere sostenuto come prospettiva politica?
Sicuramente non si potrà fare a meno dall’essere guardinghi affinché lo sfoggio di novità non rappresenti un mero cambiamento di slogan, un abito nuovo, appannaggio dei personaggi e della politica di sempre”.
Così il Consigliere regionale de L’Italia dei valori, Patrizio Mazza.
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