BARI. Il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, sottolinea ''la necessità di conoscere al più presto quale sarà la quota che spetta alla nostra regione dal riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2012: un dato - rileva - che ancora oggi non ci è dato sapere, ma che è indispensabile conoscere soprattutto in una regione come la nostra, che sta provvedendo a un delicato riordino della rete ospedaliera e che deve fare i conti con la carenza del personale''.
''L'auspicio - precisa il capogruppo - è che la quota per la Puglia non sia la stessa dello scorso anno quando la nostra regione ricevette la quota di accesso al riparto del Fondo pro capite più bassa: questo - rimarca - vuol dire che i cittadini pugliesi ricevono in media meno risorse per la salute rispetto ai cittadini delle altre regioni italiane''.
''Speriamo - aggiunge il consigliere - che non si continui a calcolare la quota solo in base all'anzianità' della popolazione. Con questo criterio, infatti, si avvantaggiano le regioni più 'anziane', come quelle settentrionali, mentre alla Puglia, fra le regioni più giovani d'Italia, arrivano sempre meno soldi''.
''Il calcolo della quota - conclude Decaro - andrebbe invece fatto tenendo conto degli indici di deprivazione sociale, ovvero di tutti quei fattori per cui le regioni del Mezzogiorno registrano un divario di sviluppo rispetto a quelle del Nord''.
''L'auspicio - precisa il capogruppo - è che la quota per la Puglia non sia la stessa dello scorso anno quando la nostra regione ricevette la quota di accesso al riparto del Fondo pro capite più bassa: questo - rimarca - vuol dire che i cittadini pugliesi ricevono in media meno risorse per la salute rispetto ai cittadini delle altre regioni italiane''.
''Speriamo - aggiunge il consigliere - che non si continui a calcolare la quota solo in base all'anzianità' della popolazione. Con questo criterio, infatti, si avvantaggiano le regioni più 'anziane', come quelle settentrionali, mentre alla Puglia, fra le regioni più giovani d'Italia, arrivano sempre meno soldi''.
''Il calcolo della quota - conclude Decaro - andrebbe invece fatto tenendo conto degli indici di deprivazione sociale, ovvero di tutti quei fattori per cui le regioni del Mezzogiorno registrano un divario di sviluppo rispetto a quelle del Nord''.
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