ROMA. ''Siamo assolutamente insoddisfatti. Il governo ha fatto solo un elenco di tagli, non credo si potra' evitare lo sciopero se alla fine ci saranno solo tagli lineari''. Cosi' il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, sintetizza la posizione quasi unanime dei sindacati dopo l'incontro con il governo sulla spending review.
''L'unica cosa su cui sono stati chiari - aggiunge - e' la riduzione del personale del 10% nella pubblica amministrazione'', poi ''hanno annunciato anche intenzioni che condividiamo, tipo accorpare le province oppure rivedere i costi per gli acquisti, ma sono solo buone intenzioni, non dicono come lo faranno''. ''Un governo reticente con una comunicazione criptica nel dire cosa intende mettere nel provvedimento che fara' venerdi'.
Non ci sono state date le cifre di riferimento, non c'e' stato detto concretamente come si intende operare'', ha affermato il leader della Cgil, Susanna Camusso. ''Se dovessimo farne un riassunto dal punto di vista del lavoro dovremmo solo dire - aggiunge - che ci sono stati annunciati tanti tagli dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni senza che si capisca cosa voglia dire in termini di condizioni dei lavoratori e di ricadute per i servizi per il pubblico''.
Insomma, ''quello che al momento abbiamo capito e' che siamo di nuovo in una politica di tagli lineari e non in una politica di efficienza e riforma della pubblica amministrazione''. In tema di prepensionamenti ''vorremmo segnalare che non siamo assolutamente disponibili a nessuna norma che divida ulteriormente i lavori pubblici da quelli privati''. ''Il governo non ci ha convinto, ma vorremmo esserlo nei prossimi giorni e chiediamo un'operazione seria, non di facciata. Finora ci sono solo discussioni aleatorie ed ho avuto l'impressione che il governo non abbia le idee chiare'', ha spiegato dal canto suo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
''Ci siamo trovati di fronte a risposte fumose di un governo che non vuole dire nulla di preciso. Viste le esperienze precedenti, non puo' trattarsi di un segnale positivo'', ha invece dichiarato il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella.
Per il sindacalista ''mentre possono essere condivisibili tutti gli interventi che andranno ad incidere sulla spesa pubblica eliminando o razionalizzando gli sprechi che si annidano nelle societa' dello Stato periferiche e centrali, con accorpamenti e riorganizzazioni, diverso e' il discorso quando si pensa di poter toccare il personale, con criteri anch'essi non definiti nei particolari ma che destano preoccupazione e che lasciano immaginare l'ennesimo sacrificio a carico dei soliti noti, ai quali anno dopo anno si stanno riducendo sensibilmente risorse e prospettive in un periodo di crisi''.
''L'unica cosa su cui sono stati chiari - aggiunge - e' la riduzione del personale del 10% nella pubblica amministrazione'', poi ''hanno annunciato anche intenzioni che condividiamo, tipo accorpare le province oppure rivedere i costi per gli acquisti, ma sono solo buone intenzioni, non dicono come lo faranno''. ''Un governo reticente con una comunicazione criptica nel dire cosa intende mettere nel provvedimento che fara' venerdi'.
Non ci sono state date le cifre di riferimento, non c'e' stato detto concretamente come si intende operare'', ha affermato il leader della Cgil, Susanna Camusso. ''Se dovessimo farne un riassunto dal punto di vista del lavoro dovremmo solo dire - aggiunge - che ci sono stati annunciati tanti tagli dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni senza che si capisca cosa voglia dire in termini di condizioni dei lavoratori e di ricadute per i servizi per il pubblico''.
Insomma, ''quello che al momento abbiamo capito e' che siamo di nuovo in una politica di tagli lineari e non in una politica di efficienza e riforma della pubblica amministrazione''. In tema di prepensionamenti ''vorremmo segnalare che non siamo assolutamente disponibili a nessuna norma che divida ulteriormente i lavori pubblici da quelli privati''. ''Il governo non ci ha convinto, ma vorremmo esserlo nei prossimi giorni e chiediamo un'operazione seria, non di facciata. Finora ci sono solo discussioni aleatorie ed ho avuto l'impressione che il governo non abbia le idee chiare'', ha spiegato dal canto suo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
''Ci siamo trovati di fronte a risposte fumose di un governo che non vuole dire nulla di preciso. Viste le esperienze precedenti, non puo' trattarsi di un segnale positivo'', ha invece dichiarato il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella.
Per il sindacalista ''mentre possono essere condivisibili tutti gli interventi che andranno ad incidere sulla spesa pubblica eliminando o razionalizzando gli sprechi che si annidano nelle societa' dello Stato periferiche e centrali, con accorpamenti e riorganizzazioni, diverso e' il discorso quando si pensa di poter toccare il personale, con criteri anch'essi non definiti nei particolari ma che destano preoccupazione e che lasciano immaginare l'ennesimo sacrificio a carico dei soliti noti, ai quali anno dopo anno si stanno riducendo sensibilmente risorse e prospettive in un periodo di crisi''.
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