FOGGIA. “Il Governo dovrebbe spiegare meglio i criteri utilizzati per la selezione delle sedi giudiziarie da cancellare e, su questi, aprire un confronto in sede parlamentare e con i territori interessati, perché non possono essere solo le ragioni finanziarie a determinare le scelte”. Michele Bordo, deputato del PD, commenta la notizia dell’annunciata soppressione “di quasi tutte le sedi giudiziarie della Capitanata”, a partire dal Tribunale di Lucera e dalle sezioni distaccate di quello foggiano.
A dicembre “ho presentato al ministro della Giustizia un’interrogazione con cui facevo rilevare la necessità di valutare e considerare, oltre alle ragioni finanziarie, anche le specificità territoriali. Nel caso della Capitanata c’è una radicata presenza di organizzazioni criminali e mafiose proprio nelle zone di competenza delle sedi giudiziarie che si vogliono sopprimere; unita ad una configurazione orografica che rende particolarmente disagevole il collegamento tra il capoluogo e le zone più interne dei Monti Dauni e del Gargano.
Il Governo comprenderebbe meglio queste considerazioni se attivasse un dialogo con le istituzioni territoriali – prosegue Michele Bordo – al fine di verificare e migliorare sul campo gli effetti di decisioni che non possono essere esclusivamente basate sui calcoli ragionieristici e i risparmi, tra l'altro tutti da verificare. Nel caso della Capitanata i tagli alle sedi giudiziarie rischiano di produrre un aumento della spesa e disfunzioni nell'amministrazione della giustizia.
Il Tribunale di Foggia, infatti, non ha spazi sufficienti per accogliere le strutture periferiche cancellate dal provvedimento del Governo, rendendo necessario l'affitto di altri immobili con l'esborso di somme notevoli a carico dello Stato.
L'approfondimento di questo aspetto - conclude Bordo - unito alla valutazione che la criminalità organizzata non si può affrontare senza strutture e mezzi adeguati, mi indurrà a chiedere, con la necessaria determinazione, che il Governo valuti meglio l'eventualità di escludere la provincia di Foggia dai tagli delle sedi giudiziarie".
A dicembre “ho presentato al ministro della Giustizia un’interrogazione con cui facevo rilevare la necessità di valutare e considerare, oltre alle ragioni finanziarie, anche le specificità territoriali. Nel caso della Capitanata c’è una radicata presenza di organizzazioni criminali e mafiose proprio nelle zone di competenza delle sedi giudiziarie che si vogliono sopprimere; unita ad una configurazione orografica che rende particolarmente disagevole il collegamento tra il capoluogo e le zone più interne dei Monti Dauni e del Gargano.
Il Governo comprenderebbe meglio queste considerazioni se attivasse un dialogo con le istituzioni territoriali – prosegue Michele Bordo – al fine di verificare e migliorare sul campo gli effetti di decisioni che non possono essere esclusivamente basate sui calcoli ragionieristici e i risparmi, tra l'altro tutti da verificare. Nel caso della Capitanata i tagli alle sedi giudiziarie rischiano di produrre un aumento della spesa e disfunzioni nell'amministrazione della giustizia.
Il Tribunale di Foggia, infatti, non ha spazi sufficienti per accogliere le strutture periferiche cancellate dal provvedimento del Governo, rendendo necessario l'affitto di altri immobili con l'esborso di somme notevoli a carico dello Stato.
L'approfondimento di questo aspetto - conclude Bordo - unito alla valutazione che la criminalità organizzata non si può affrontare senza strutture e mezzi adeguati, mi indurrà a chiedere, con la necessaria determinazione, che il Governo valuti meglio l'eventualità di escludere la provincia di Foggia dai tagli delle sedi giudiziarie".