ROMA. Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende in ambienti di governo, è convocato per le 17 a Palazzo Chigi per il varo del decreto sulla spending review che è previsto in serata.
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I mini-ospedali sono 'salvi'. Secondo quanto si apprende, nel decreto sulla spending review non ci sarebbe più l'intervento previsto dalle bozze circolate nei giorni scorsi che ipotizzava la chiusura per decreto - di fatto un taglio deciso direttamente - delle strutture ospedaliere con meno di 80 posti letto.
E' alta tensione, intanto, tra Enti locali e governo a poche ore dal Consiglio dei ministri che dovra' varare il provvedimento sulla spending review. La sforbiciata prevista dal decreto, dalla Pubblica amministrazione alla sanita' alla giustizia, non piace a molte delle categorie coinvolte che minacciano battaglia.
Gia' domani gli avvocati hanno annunciato lo stop dei tribunali. Il ministero della Salute, intanto, smentisce che esistano gia' delle liste di piccoli ospedali che saranno chiusi per effetto del decreto del governo: "Non esistono liste di ospedali da chiudere, ne' nessuno le sta predisponendo", si legge in una nota.
Ma i governatori ritengono i tagli decisi dal governo nella sanita' per il 2012 "irricevibili", visto che "sono venite meno le normali relazioni istituzionali tra governo e regioni, incidendo negativamente sui principi costituzionali". Anche l'Unione delle Province parla di "tagli lineari a Regioni, Province e Comuni, che non premiano l'efficienza degli enti e incidono direttamente sui servizi ai cittadini".
La protesta e' bipartisan e coinvolge tutti i governatori: da Nichi Vendola che parla di "macelleria sociale" a Renata Polverini secondo cui le decisioni del governo "mettono in crisi il sistema".
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