ROMA. Quella che ha il via oggi per l'esecutivo e' la settimana della spending review.
Il governo Monti, secondo gli annunci dei giorni scorsi, dovrebbe infatti mettere a punto l'annunciato piano di tagli che servira' sia a evitare gli sprechi, sia a evitare l'aumento dell'Iva di due punti a ottobre.
In serata dovrebbe svolgersi un vertice interministeriale, mentre venerdi' (o all'inizio della prossima settimana) potrebbe essere convocato il Consiglio dei ministri per varare i provvedimenti di spending rewiev nella forma di un decreto legge.
Sull'entita' dei tagli, le indiscrezioni parlano di una forbice tra i 4 e gli 8 miliardi di euro. I 4,2 miliardi di partenza, che servono ad evitare l'aumento dell'Iva, potrebbero essere usati per alcune priorita': zone terremotate, esodati, avvio della riforma del lavoro appena approvata dalle Camere.
Intanto domani e' previsto il confronto del governo con i sindacati. Cisl e Cgil hanno gia' fatto balenare l'ipotesi di una mobilitazione per la sforbiciata che dovrebbe colpire i settori del pubblico impiego e della sanita' (soprattutto spesa farmaceutica e costi dei ricoveri).
Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, annuncia: ''Serve un piano industriale del pubblico impiego che contenga misure per far dimagrire Regioni, Province e istituzioni. Non servono i soliti tagli lineari senza senso''.
Secondo alcune indiscrezioni, l'esecutivo potrebbe proporre il taglio del 10 per cento degli organici di ministeri e amministrazioni centrali (20 per cento per i dirigenti). I lavoratori in esubero dovrebbero essere avviati alla mobilita' (due anni all'80 per cento dello stipendio) con il rischio di ritrovarsi senza lavoro in caso di mancata ricollocazione.
Ma ci saranno con ogni probabilità anche alcune novità pensionistiche in arrivo: la piu' importante e' la possibilita' di accesso alla pensione, con regole piu' favorevoli precedenti alla recente riforma del governo Monti, per coloro che maturano i vecchi requisiti entro il 2014. Si tratterebbe di un anticipo dell'andata in pensione compensato - dal punto di vista del risparmio - dal rinvio della liquidazione che verrebbe versata solamente al conseguimento del diritto alla pensione con le regole attuali.
Gran parte dei tagli sara' contenuto nel pacchetto di provvedimenti messo a punto dal commissario Enrico Bondi, nominato proprio per varare la spending review. Si prevederebbero risparmi pure sugli acquisti di beni e servizi, con un ruolo piu' ampio affidato alla Consip (la societa' per azioni del Ministero dell'Economia) che dovra' controllare le spese ministeriali anche con effetto retroattivo rispetto ai contratti gia' conclusi.
Altri tagli riguarderanno gli immobili pubblici con misure di razionalizzazione e il congelamento dei canoni di affitto, oltre a societa' ed enti pubblici per i quali e' prevista la soppressione o il ridimensionamento dei vertici. Per quanto riguarda gli enti locali, si prevede l'istituzione delle aree metropolitane che dovrebbe portare all' abolizione della maggioranza delle Provincie.
Il governo Monti, secondo gli annunci dei giorni scorsi, dovrebbe infatti mettere a punto l'annunciato piano di tagli che servira' sia a evitare gli sprechi, sia a evitare l'aumento dell'Iva di due punti a ottobre.
In serata dovrebbe svolgersi un vertice interministeriale, mentre venerdi' (o all'inizio della prossima settimana) potrebbe essere convocato il Consiglio dei ministri per varare i provvedimenti di spending rewiev nella forma di un decreto legge.
Sull'entita' dei tagli, le indiscrezioni parlano di una forbice tra i 4 e gli 8 miliardi di euro. I 4,2 miliardi di partenza, che servono ad evitare l'aumento dell'Iva, potrebbero essere usati per alcune priorita': zone terremotate, esodati, avvio della riforma del lavoro appena approvata dalle Camere.
Intanto domani e' previsto il confronto del governo con i sindacati. Cisl e Cgil hanno gia' fatto balenare l'ipotesi di una mobilitazione per la sforbiciata che dovrebbe colpire i settori del pubblico impiego e della sanita' (soprattutto spesa farmaceutica e costi dei ricoveri).
Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, annuncia: ''Serve un piano industriale del pubblico impiego che contenga misure per far dimagrire Regioni, Province e istituzioni. Non servono i soliti tagli lineari senza senso''.
Secondo alcune indiscrezioni, l'esecutivo potrebbe proporre il taglio del 10 per cento degli organici di ministeri e amministrazioni centrali (20 per cento per i dirigenti). I lavoratori in esubero dovrebbero essere avviati alla mobilita' (due anni all'80 per cento dello stipendio) con il rischio di ritrovarsi senza lavoro in caso di mancata ricollocazione.
Ma ci saranno con ogni probabilità anche alcune novità pensionistiche in arrivo: la piu' importante e' la possibilita' di accesso alla pensione, con regole piu' favorevoli precedenti alla recente riforma del governo Monti, per coloro che maturano i vecchi requisiti entro il 2014. Si tratterebbe di un anticipo dell'andata in pensione compensato - dal punto di vista del risparmio - dal rinvio della liquidazione che verrebbe versata solamente al conseguimento del diritto alla pensione con le regole attuali.
Gran parte dei tagli sara' contenuto nel pacchetto di provvedimenti messo a punto dal commissario Enrico Bondi, nominato proprio per varare la spending review. Si prevederebbero risparmi pure sugli acquisti di beni e servizi, con un ruolo piu' ampio affidato alla Consip (la societa' per azioni del Ministero dell'Economia) che dovra' controllare le spese ministeriali anche con effetto retroattivo rispetto ai contratti gia' conclusi.
Altri tagli riguarderanno gli immobili pubblici con misure di razionalizzazione e il congelamento dei canoni di affitto, oltre a societa' ed enti pubblici per i quali e' prevista la soppressione o il ridimensionamento dei vertici. Per quanto riguarda gli enti locali, si prevede l'istituzione delle aree metropolitane che dovrebbe portare all' abolizione della maggioranza delle Provincie.
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Politica