Stop ai lavori dell’impianto di benzina in corso Mazzini. La protesta dei cittadini: "Così ci uccidono!"


Riceviamo e pubblichiamo la lettera di protesta di un cittadino del quartiere Libertà di Bari per la situazione insostenibile e di disagio creatasi in corso Mazzini dopo l'installazione del nuovo impianto di distribuzione di benzina:

Da ieri pomeriggio sono ricominciati i lavori del distributore di benzina sito in corso Mazzini. Quel distributore tanto voluto dal Comune di Bari e tanto odiato dai cittadini del Libertà.

Nel vialone principale del quartiere stamattina (il 14 luglio, ndr) l’aria era irrespirabile: “stamattina stavamo morendo. Già dalle 9/9.30 non si poteva più respirare in casa propria”, ci dice qualche cittadino. Pare, infatti, che la questione sia diventata irrisolvibile: secondo quanto approvato dal Comune nella variante p.d.c. n. 417/208, da noi già stigmatizzata precedentemente, i lavori del cantiere sono ripresi ieri pomeriggio, e prevedono l’utilizzo di una doppia resinatura all’interno delle resistenze per non togliere i vecchi serbatoi poiché – nel caso fossero sostituiti da quelli nuovi, come inizialmente progettato – si sarebbero dovuto tagliare gli alberi secolari. “Qualcuno” ovviamente ha autorizzato anche questa variante che ha portato questa mattina una mobilitazione di massa dei cittadini del rione.

Presente il sig. Gabrieli Roberto, rappresentante del gruppo Facebook “Indignati con Michele Emiliano – Official Page”, che ha subito chiamato le forze dell’ordine per segnalare la questione. “Siamo presenti oggi e abbiamo potuto rilevare lo scempio e l’inquinamento dei lavori di bonifica di questa ex stazione di servizio che, presto, diventerà una nuova stazione di servizio, ignorando le leggi europee e nazionali”, ci dice Gabrieli.

Presto accorsi anche, numerosi, i Vigili Urbani che, guidati dal Capitano Fumai hanno provveduto a fare ogni tipo di accertamento: “dobbiamo eliminare questo obbrobrio – sostiene il Capitano, concordando con i cittadini – Ora controlleremo le carte e vedremo se è tutto regolare. Chiameremo i tecnici e chiederemo le prescrizioni”. Così, inizialmente è stato spento il macchinario che, guidando una pompa, tirava fuori tutto il gas, costringendo così i cittadini a inalare dei materiali tossici utilizzati dallo stesso macchinario, materiali costituiti da vapori di solventi tossici, che hanno un fortissimo impatto ambientale facendo diventare l’aria totalmente irrespirabile e rendendo il quartiere invivibile.

Qualcuno si è anche sentito male, manifestando problemi respiratori e vomito. “E’ peggio del metano”, dice qualche altro, “è un solvente del metano. Qui ci vogliono ammazzare tutti!”.

Quasi ridicolo l’episodio successo a una signora del quartiere che, chiamando i Carabinieri, ha contattato la Sezione Preposta alla Salvaguardia dell’Ambiente (NOA) che però ha dato risposta negativa: “noi lavoriamo dal lunedì al venerdì. Il sabato non possiamo fare niente”.

Gli operai, tutti extracomunitari, del cantiere hanno subito collaborato con le forze dell’ordine. Pochi operai, solo tre, che indossavano una semplice tuta di plastica, senza mascherina e senza alcuna protezione: “io faccio solo il mio lavoro. La mascherina ce l’ho dillà”, ha dichiarato uno di loro. Qualche testimone li ha anche visti lavorare utilizzando la fiamma ossidrica senza però indossare alcuna maschera protettiva.

“Stiamo togliendo l’ex Gasolio e ci stanno mettendo un’altra schifezza a 50 metri”, commenta ironicamente un passante.

Verso le 11:45 sono stati sospesi i lavori forzatamente dai Vigili Urbani i quali hanno chiamato l’ARPA e le altre associazioni predisposte a determinare il corretto svolgimento dei lavori. Dopo poco è sopraggiunto sul cantiere anche il Direttore dei Lavori, che ha controllato la situazione e ha commentato: “rinuncio a tutto. Troppo stress. Ci sto rimettendo dieci volte quello che avrei dovuto guadagnare”.

Arrivata finalmente anche l’ARPA, intorno alle 12:20, nella persona del dr. Gagliardi che, insieme ai Vigili Urbani, ha provveduto personalmente a fare i debiti accertamenti ambientali, decidendo di interrompere definitivamente i lavori sino a nuovo ordine.

I cittadini , ancora una volta ignorati e raggirati, sono sul piede di guerra: “Si sta preparando una class-action dei cittadini contro il Comune di Bari”.

Per ora i lavori sono bloccati. Forse l’aria tornerà per qualche giorno meno inquinata del solito, evitando ai cittadini di respirare polveri e gas fortemente nocivi, che minano totalmente l’integrità ambientale e la salute degli abitanti del rione.

Ora attendiamo, come in una partita a scacchi, la prossima mossa del Comune: signor Sindaco, “quando potremo avere un quartiere 'normale'?", chiedono i cittadini.

Davide Impicciatore

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