Trasferimento sede Asl: Alfarano, rispettabile ma tardivo il parere della Conferenza sindaci Bat

BARI. “Rispettabile ma tardivo e non vincolante”. È il commento del consigliere regionale Pdl, Giovanni Alfarano al parere sfavorevole espresso dalla conferenza dei sindaci sul trasferimento della sede legale della Asl della Provincia di Barletta-Andria-Trani dalla città di Andria alla città di Barletta.

Alfarano assieme ai consiglieri Caracciolo, Mennea e Pastore si è stato prima promotore di una proposta di legge “bipartisan” per il trasferimento (sulla quale si è già espressa favorevolmente la III commissione Sanità) e poi firmatario con il collega Caracciolo di un emendamento approvato a maggioranza dal Consiglio regionale che prevede, nei capitoli di spesa della Regione Puglia, una copertura finanziaria pari a 350mila euro per tutte le spese di trasferimento.

“Soltanto oggi la conferenza dei sindaci si ricorda di occuparsi della sede legale della Asl – evidenzia Alfarano - addirittura apprendiamo di una dettagliata relazione dei costi di trasferimento che ammonterebbe a 2 milioni di euro. Ci piacerebbe prenderne visione, così come ci piacerebbe prender visione di tutte le spese compiute, dal 2006 ad oggi, dalla locale azienda sanitaria per fitti e relative spese di tutti gli uffici utilizzati. Soltanto oggi ci si preoccupa di occuparsi di una sede per la quale nel 2005 fu espressa solo un’indicazione provvisoria, chissà per quale accordo politico presso sottobanco. Bisogna smetterla con queste politiche ostracistiche, lesive dei ruoli ed in controtendenza con quelle che sono le esigenze del momento attuale”.

“Quella espressa dalla conferenza dei sindaci – sottolinea l’esponente del PdL - pare quasi una volontà politica a scapito di Barletta. Bisognerebbe, invece, mettere in risalto i tanti soldi spesi in questi sette anni per il canone di locazione e pensare che la strada intrapresa va interpretata come un vero investimento su un immobile pubblico di proprietà. La gravità del momento non deve farci cadere nei facili allarmismi e campanilismi”.
“Il criterio individuato per lo spostamento della sede legale Asl – conclude Alfarano - va nella giusta direzione della lotta agli sprechi e dell’abbattimento della spesa pubblica. Cosa sceglierebbe un qualsiasi privato? Dopo sette anni di pagamento preferirebbe restare in fitto oppure beneficerebbe di una struttura di proprietà dove ogni investimento non andrebbe più perso? È su questo che ci si deve interrogare”.

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