Algeria-Salento sotto il segno della solidarietà
di Francesco Greco. Nasra, Enzaha, Maomeddu, Mahmud, Hammadi. Algeria chiama Salento sotto il segno dell’accoglienza e della solidarietà. Ma anche degli scambi interculturali che arricchiscono sia i piccoli che la terra e la gente che li accoglie.
Cinque bambini disabili dell’etnia saharawi, ospiti di altrettante famiglie del Capo di Leuca. Il progetto è arrivato al suo terzo anno consecutivo, è promosso dall’Associazione “3GiriDiTe” e intende portare ai piccoli cure sanitarie che altrimenti nel deserto non potrebbero avere.
Provengono dai campi profughi nell’Algeria meridionale e sono stati ospitati per due mesi nel Salento: il primo mese da famiglie dei paesi della zona di Leuca, il secondo dalla struttura sanitaria “Madonna di Fatima” messa a disposizione dalla parrocchia “Sant’Andrea” di Tricase.
Osserva Alberto Piccinni, che tre anni fa ebbe l’idea dell’interscambio culturale e solidale: “Aiutando e curando questi bambini vogliamo dare visibilità alla drammatica situazione del popolo Saharawi che da anni lotta per la sua autodeterminazione”.
Venerdì 17 alle ore 11, a Tricase (Scuderie di Palazzo Gallone), una conferenza-stampa a cui interverranno varie autorità civili e religiose spiegherà le coordinate del progetto di ”3GiriDiTe” e comincerà a lavorare per la quarta edizione. Ma, idea dell’ultima ora di Piccinni (che è di Alessano) e il suo gruppo, l’Associazione sta cercando di prolungare il soggiorno dei piccoli africani affinchè le terapie di cura siano il più efficaci possibile, con l’intento di dar loro un minimo di autosufficienza.
Non è quindi escluso che Hammadi, Nasra e i loro amichetti restino ancora per qualche giorno nel Salento, dove sono stati accolti con affetto e calore umano, curati, portati al mare in una commuovente gara di solidarietà.
Cinque bambini disabili dell’etnia saharawi, ospiti di altrettante famiglie del Capo di Leuca. Il progetto è arrivato al suo terzo anno consecutivo, è promosso dall’Associazione “3GiriDiTe” e intende portare ai piccoli cure sanitarie che altrimenti nel deserto non potrebbero avere.
Provengono dai campi profughi nell’Algeria meridionale e sono stati ospitati per due mesi nel Salento: il primo mese da famiglie dei paesi della zona di Leuca, il secondo dalla struttura sanitaria “Madonna di Fatima” messa a disposizione dalla parrocchia “Sant’Andrea” di Tricase.
Osserva Alberto Piccinni, che tre anni fa ebbe l’idea dell’interscambio culturale e solidale: “Aiutando e curando questi bambini vogliamo dare visibilità alla drammatica situazione del popolo Saharawi che da anni lotta per la sua autodeterminazione”.
Venerdì 17 alle ore 11, a Tricase (Scuderie di Palazzo Gallone), una conferenza-stampa a cui interverranno varie autorità civili e religiose spiegherà le coordinate del progetto di ”3GiriDiTe” e comincerà a lavorare per la quarta edizione. Ma, idea dell’ultima ora di Piccinni (che è di Alessano) e il suo gruppo, l’Associazione sta cercando di prolungare il soggiorno dei piccoli africani affinchè le terapie di cura siano il più efficaci possibile, con l’intento di dar loro un minimo di autosufficienza.
Non è quindi escluso che Hammadi, Nasra e i loro amichetti restino ancora per qualche giorno nel Salento, dove sono stati accolti con affetto e calore umano, curati, portati al mare in una commuovente gara di solidarietà.