di Vittorio Polito. Dal 23 agosto al 3 settembre prossimi si svolgerà a Varano, frazione del Comune di Ancora, il Festival del Dialetto giunto ormai alla 38ª edizione.
Il Festival ormai è un appuntamento di rito per gli anconetani, soprattutto perché, nel corso degli anni, è diventato sempre più ricco e capace di attirare un numero maggiore di visitatori. Ogni giorno si esibiranno nei rispettivi dialetti, compagnie teatrali amatoriali provenienti da tutte le Marche, dall’'anconetano al maceratese, dal pesarese al fanese, dal fermano all’ascolano, senza dimenticare i dialetti più simili per vicinanza geografica ma essenzialmente differenti come quello di Jesi.
Sabato 25 Agosto alle ore 21:00 sarà premiato il “personaggio di Ancona 2012”.
Un momento importante del Festival sarà certamente quello del premio letterario che si articola in due sezioni (poesia e narrativa), e vede la partecipazione di 165 autori marchigiani con testi scritti nei vari dialetti. Vi sarà anche un premio riservato alla poesia comica. Curatore di questo momento è Fabio Serpilli (docente di scrittura creativa all'Accademia di Belle Arti di Urbino) e, con lui, una giuria di tutto rispetto: “Solo leggendo i nominativi della giuria si comprende che è qualificante” ha detto Gramillano, sindaco di Ancona. I testi saranno poi pubblicati in un’antologia stampata in 800 copie. Gilberto Lucesoli, Presidente del “Comitato Manifestazioni Varanesi”, tiene a precisare che, non solo Varano è il primo paese a occuparsi di dialetti, ma è il primo ad aver organizzato convegni di caratura nazionale sul Rosso Conero che, ha ricordato Lucesoli, è nato a Varano.
Il Festival nacque nel 1970 dall’idea del Parroco Don Celso Battaglini di unire l’arte della cucina marchigiana con la riscoperta della cultura del dialetto: un binomio di successo, con il sostegno dell’infaticabile Presidente Gilberto Lucesoli e di tutta la popolazione del paese di Varano.
Ed ecco un po’ di storia: nell’anno 1976 ospite di prestigio l’attrice Ave Ninchi; nel 1978 parteciparono le migliori orchestre italiane allietarono le serate della manifestazione; nel 1980 si registra il “Primo Convegno sul Vino Rosso Conero doc”. Nel 1987 entra in gioco la poesia con il “Primo concorso in vernacolo anconetano” e per l’occasione fu pubblicato il volume “Ancona e la sua poesia”. Tutte le manifestazioni sono accompagnate dalla pubblicazione di libri che rappresentano la celebrazione e la memoria storica degli eventi.
Dal 1995 la “Rassegna del Teatro Comico Dialettale”, prima aperta solo agli anconetani, vede la partecipazione di compagnie delle provincie marchigiane, e dall’anno 2000 vengono selezionate per i loro migliori lavori in tutta la Regione dal Direttore Artistico Orietta De Grandis. Grande è la partecipazione di pubblico per la visione dei tanti spettacoli teatrali che si susseguono ininterrottamente per tutta la manifestazione che dura 11 giorni alla presenza di un grande pubblico. Uno spettacolo nello spettacolo.
Varano promuove anche la collettiva di pittura “Tra poesia e colore”con autori affermati e giovani promesse. L’organizzazione è dell’artista Lanfranco Santini.
Dal 2005 Varano presenta una novità epocale: l’apertura del Concorso di poesia a tutti i dialetti marchigiani, l’idea e la cura del Concorso letterario e del libro è del poeta e scrittore Fabio M. Serpilli.
Grande è la partecipazione della Proloco Calamo e dell’Associazione A.I.C.S. rappresentata da Giorgio Sartini, affezionato sostenitore per la sempre maggiore riuscita del Festival e negli ultimi anni attraverso la collaborazione della Fita-Gatt-Marche ha aggiunto un valore in più per la realizzazione della Rassegna Teatrale.
La cultura popolare del Dialetto Marchigiano, nel Festival di Varano, raggiunge la massima espressione per lingua, cucina, teatro, territorio, aggregazione, che ottiene sempre più notevole risonanza nazionale.
Il segreto del successo sono la passione e la competenza dei responsabili della manifestazione nonché la disponibilità degli abitanti di questa magnifica località affacciata sul Conero, il monte che geostoricamente funge da faro dei dialetti italiani, qualificando Varano come paese dei dialetti.
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