BARI. Nota del Consigliere regionale Pdl, Giovanni Alfarano a seguito della pubblicazione della delibera inerente la nuova dotazione organica redatta dall’azienda sanitaria locale.
“Cosa sta accadendo nella Asl di Barletta-Andria-Trani? Preoccupante, difatti, è la chiusura di numerose Strutture Complesse in maniera del tutto scriteriata. Nella nostra Asl vengono tagliate strutture complesse operanti da decenni, senza tener conto delle conseguenti ricadute in materia di sicurezza e di responsabilità medico-legale. Il tutto viene perpetrato a prosecuzione dell’opera di depauperamento dei nostri ospedali.
Va detto e rimarcato che tali misure non fanno altro che minare fortemente la qualità dei servizi di assistenza sanitaria da elargire ai cittadini, accrescendo così la sfiducia di questi ultimi nei confronti delle nostre strutture ospedaliere. Molti cittadini, difatti, emigrano nelle regioni del Nord come confermato dai recenti dati sulla mobilità passiva. È inutile illudersi di poter supplire a questo con un potenziamento del territorio: servirebbe invece una riorganizzazione totale.
Si continuano a chiudere gli ospedali, si depotenzia l'organizzazione delle risorse umane dei reparti, riducendo sì la spesa ma indebolendo di fatto ogni prestazione. Il risultato è l'incrementarsi del fenomeno delle lunghe code d'attesa. Code che mortificano la dignità dei cittadini fruitori dei servizi.
Un esempio su tutti di come si stia minando la nostra sanità è il passaggio della Farmacia Ospedaliera di Andria da struttura complessa a struttura semplice. Una qualsiasi farmacia è di vitale importanza per il buon funzionamento di un qualsivoglia presidio ospedaliero. Evidente è la disparità di trattamento rispetto a quanto avvenuto negli altri presidi della stessa Asl. Il tutto nonostante l'attività svolta risulti essere di volume maggiore rispetto a quelle presenti in altre aziende sanitarie locali. Una grande anomalia insomma.
I dati sul materiale consumato presso la Farmacia Ospedaliera di Andria sono facilmente rilevabili e dimostrano come la stessa sia essenziale per la vitalità dell'intero ospedale perché a servizio di tutti i reparti. Il suo ridimensionamento è quindi totalmente inappropriato. Non si comprende, inoltre, perché in una azienda che dovrebbe preoccuparsi di garantire al meglio la salute pubblica ci si prodighi più per una riduzione delle Strutture Complesse Sanitarie che per un ridimensionamento delle Strutture Amministrative. Non è un caso che alla deliberazione della Asl si siano opposte molte sigle sindacali. Forti dubbi quindi permangono sulla legittimità di tale determinazione”.