Assange: Ecuador gli concede asilo politico. Gb, deplorevole

ECUADOR. Alta tensione tra Regno Unito ed Ecuador. Il governo ecuadoregno di Rafael Correa ha conesso oggi asilo politico al fondatore di WikiLaeaks, Julian Assange. Nel corso di una conferenza stampa, il ministro degli Esteri di Quito, Ricardo Patino, ha motivato la decisione affermando che ''Assange rischia di diventare perseguitato politico se estradato dalla Gran Bretagna'' e se dovesse finire negli Stati Uniti ''non riceverebbe un giusto processo e potrebbe essere condannato a morte''.

''Il diritto d'asilo e' un diritto umano fondamentale e fa parte del diritto internazionale'', ha quindi ricordato Patino, dicendosi ''sicuro che il Regno Unito offrira' ad Assange il salvacondotto necessario e tutte le garanzie associate, in modo che l'Ecuador possa restare fedele al diritto internazionale''.

Amara la replica di Londra, secondo cui la ''deplorevole'' decisione dell'Ecuador ''non cambia nulla'' e Assange ''sara' comunque estradato. Rispetteremo l'obbligo vincolante di estradizione'', si legge in una nota diramata dal Foreign Office.

La tensione tra i due Paesi aveva raggiunto in mattinata livelli altissimi. Il governo ecuadoregno aveva attaccato su piu' fronti la Gran Bretagna denunciando una ''minaccia'' ricevuta dalle autorita' britanniche, di una ''irruzione'' presso la delegazione del paese sudamericano a Londra. Sulla base di una serie di norme internazionali, il Regno Unito potrebbe ''prendere le azioni necessarie per arrestare Assange nell'ambasciata'', recitava il testo di una lettera citata dall'agenzia Andes. Per Londra, la ''strada'' di tale azioni rimarra' aperta ''nel caso in cui Voi non risolverete la questione della presenza del Sig. Assange''.

Il leader di Wikileaks era entrato 58 giorni fa nell'ambasciata londinese dell'Ecuador con l'intenzione di evitare l'estradizione in Svezia, dopo che la Corte suprema britannica aveva respinto il suo appello di ricorso nell'ambito del processo che lo vede accusato di stupro.