Sanità: "Bene la discussione in Consiglio regionale"
BARI. "Il Consiglio regionale tornerà a discutere della sanità in Puglia nelle prossime settimane. E bene ha fatto il presidente Introna, anticipando la decisione dell’ufficio di presidenza, a condividere la richiesta avanzata dalle opposizioni. E’ auspicabile tuttavia che il confronto non sia rituale e ripetitivo di altri dibattiti e si concentri essenzialmente su pochi punti.
Dopo due anni di piano di rientro e di tagli, e quindi di chiusure di ospedali e ridimensionamento di reparti, blocco delle assunzioni e limitazioni dei budget per la medicina privata, è ora di volgere lo sguardo dalla parte dei cittadini.
Qual è oggi la qualità dell’assistenza sanitaria in Puglia? Le persone, a cominciare dal sistema dell’emergenza, possono contare su un sistema che cura in modo efficace e in tempi rapidi?
A leggere i tanti episodi di difficoltà, e in alcuni casi di malasanità, che si manifestano nella nostra regione, e che occultano il grande e buon lavoro che si compie ogni giorno da parte di tanti operatori, la situazione non appare incoraggiante. Ecco perché sarebbe opportuno che l’assessore alla sanità presentasse in Consiglio una mappa aggiornata dello stato dei servizi sanitari.
Quando si approvò il piano di rientro si sottolineò che al posto degli ospedali si sarebbe potenziata la medicina sul territorio: quindi più ambulatori, più strumentazione diagnostica nei distretti, liste d’attesa meno indecenti.
A che punto siamo? Non è che ci siamo fermati solo al primo tempo, quello dei tagli, e il secondo è ancora appeso nel cielo delle buone intenzioni?
Un altro tema del confronto concerne la gestione concreta e quotidiana delle ASL, ad un anno dalla nomina dei nuovi direttori generali.
Gli obiettivi strategici assegnati al momento dell’incarico sono stati raggiunti? E quale bilancio si può tracciare in ogni ASL non solo dal punto di vista contabile ma anche della modernizzazione dell’apparato burocratico?
E’ un po’ complicato parlare di efficienza quando, per responsabilità del management, si mantengono in regime di proroga appalti milionari scaduti da sei-sette anni e non si fanno, o si fanno male, i bandi di gara. O quando, come nel caso del nuovo Fazzi di Lecce, si forzano regole e procedure innescando un contenzioso che rischia di pregiudicare un finanziamento di 120 milioni di euro.
Ecco perché in Consiglio regionale mi permetterò di ricordare all’assessore alla sanità che su questi e altri temi ci sono interrogazioni presentate da mesi che sono ancora in attesa di una risposta. E già questo non è proprio un esempio di rispetto delle prerogative dei consiglieri. Ma, a parte ciò, conta la sostanza: come vive ogni giorno la sanità nei luoghi dove si decide e qual è la ricaduta sui cittadini e il loro diritto alla salute.
Spero che il dibattito in aula serva a indicare le luci del sistema sanitario pugliese, ma anche le misure da attivare per cancellare le tante ombre che i cittadini continuano a vivere sulla proprio pelle".
A riferirlo il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Maniglio (Pd).
Dopo due anni di piano di rientro e di tagli, e quindi di chiusure di ospedali e ridimensionamento di reparti, blocco delle assunzioni e limitazioni dei budget per la medicina privata, è ora di volgere lo sguardo dalla parte dei cittadini.
Qual è oggi la qualità dell’assistenza sanitaria in Puglia? Le persone, a cominciare dal sistema dell’emergenza, possono contare su un sistema che cura in modo efficace e in tempi rapidi?
A leggere i tanti episodi di difficoltà, e in alcuni casi di malasanità, che si manifestano nella nostra regione, e che occultano il grande e buon lavoro che si compie ogni giorno da parte di tanti operatori, la situazione non appare incoraggiante. Ecco perché sarebbe opportuno che l’assessore alla sanità presentasse in Consiglio una mappa aggiornata dello stato dei servizi sanitari.
Quando si approvò il piano di rientro si sottolineò che al posto degli ospedali si sarebbe potenziata la medicina sul territorio: quindi più ambulatori, più strumentazione diagnostica nei distretti, liste d’attesa meno indecenti.
A che punto siamo? Non è che ci siamo fermati solo al primo tempo, quello dei tagli, e il secondo è ancora appeso nel cielo delle buone intenzioni?
Un altro tema del confronto concerne la gestione concreta e quotidiana delle ASL, ad un anno dalla nomina dei nuovi direttori generali.
Gli obiettivi strategici assegnati al momento dell’incarico sono stati raggiunti? E quale bilancio si può tracciare in ogni ASL non solo dal punto di vista contabile ma anche della modernizzazione dell’apparato burocratico?
E’ un po’ complicato parlare di efficienza quando, per responsabilità del management, si mantengono in regime di proroga appalti milionari scaduti da sei-sette anni e non si fanno, o si fanno male, i bandi di gara. O quando, come nel caso del nuovo Fazzi di Lecce, si forzano regole e procedure innescando un contenzioso che rischia di pregiudicare un finanziamento di 120 milioni di euro.
Ecco perché in Consiglio regionale mi permetterò di ricordare all’assessore alla sanità che su questi e altri temi ci sono interrogazioni presentate da mesi che sono ancora in attesa di una risposta. E già questo non è proprio un esempio di rispetto delle prerogative dei consiglieri. Ma, a parte ciò, conta la sostanza: come vive ogni giorno la sanità nei luoghi dove si decide e qual è la ricaduta sui cittadini e il loro diritto alla salute.
Spero che il dibattito in aula serva a indicare le luci del sistema sanitario pugliese, ma anche le misure da attivare per cancellare le tante ombre che i cittadini continuano a vivere sulla proprio pelle".
A riferirlo il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Maniglio (Pd).
Tags:
Politica