Bersani: nel 2013 stop a tecnici

ROMA. "Sento in giro molte preoccupazioni sul dopo Monti. Allora chiariamo subito un punto: qualunque ragionamento sul prossimo futuro deve partire dal presupposto che non vengano abolite le elezioni, magari su suggerimento di Moody's. Se in Italia passasse l'idea che la politica non e' in grado di tirarci fuori dalla crisi, noi ci porremmo automaticamente al margine delle democrazie del mondo". Il leader del Pd Pierluigi Bersani 'torna in campo' dopo le ferie d'agosto e in un'intervista a 'Repubblica' spiega: quella del governo tecnico una "parentesi non ripetibile" perche' il limite della soluzione tecnica non sta nel governo Monti, che pure ha fatto un gran lavoro, ma nella mancanza di univocita' di una maggioranza che ha opinioni diverse, perche' in natura esistono una destra e una sinistra alternative l'una all'altra". E continua nel suo ragionamento il leader del Pd: "Io dico che in un Paese maturo si fronteggiano un centrodestra, un centrosinistra ed eventualmente una posizione centrale che da una legislatura all'altra puo' dare flessibilita' al sistema. Chi vince, governa. Questo e' il vero tema, non quanti tecnici ci sono nel governo. E questo significa che non si puo' andare al voto proponendo una Grande Coalizione. Non esiste proprio".

Ora ci sono due problemi da affrontare. Il primo e' europeo: a settembre il messaggio dell'Ue sulla stabilizzazione degli spread non deve piu' essere un oggetto da Sibilla Cumana, ma deve diventare operativo. A proposito di battere i pugni sul tavolo, questa e' l'occasione. Il secondo e' italiano. Sento parlare di via d'uscita dalla crisi. Io credo nella possibilita' di uno spiraglio, ma ancora non lo vedo. E ho l'impressione che il governo finora non abbia percepito lo scivolamento dell'economia reale".

Le elezioni anticipate "sono un'elucubrazione dannosa: io non le auspico e non le vedo all'orizzonte, anche se e' nostro dovere tenerci pronti a qualunque evenienza. Poi, lo dico una volta per tutte, non c'e' alcun nesso tra voto anticipato e legge elettorale...". Lo sottolinea il leader del Pd Pierluigi Bersani in un'intervista a 'Repubblica'. E sulla legge elettorale spiega: "Oggi un accordo non c'e' ancora, ma da parte nostra c'e' la disponibilita' a chiudere in fretta. Naturalmente, non rinunciamo ai nostri due paletti. Primo: la sera in cui si chiudono le urne il mondo deve sapere chi governa, altrimenti ci travolge uno tsunami". Secondo: "i cittadini devono scegliere chi mandare in Parlamento. (AGI) .

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